di Federico Orlando e Giuseppe Giulietti
La proposta dellâ??Associazione â??Libertà e Giustiziaâ? di celebrare il prossimo 2 giugno ,insieme alla tradizionale Festa della Repubblica, anche una nuova Festa della Costituzione, trova il pieno consenso di Articolo 21. Il 2 giugno 1946 fu eletta lâ??Assemblea Costituente, che unendo le tre grandi culture politiche del Paese, liberale, marxista e cattolica, creò una delle più avanzate, armoniose e civili carte costituzionali del mondo.
Una Costituzione non astrattamente idealistica, ma capace di conciliare i suoi altissimi principi con la concretezza dello sviluppo economico e della difesa sociale, della crescita collettiva degli italiani, della proiezione del nostro Paese verso quellâ??unità europea che era stata la grande meta del Risorgimento nazionale. La Costituzione creata nel 1946-47 ed entrata in vigore il 1 gennaio 1948 esprime le sue tre culture, armoniosamente fuse, nelle firme del liberale Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato , del comunista Umberto Terracini, presidente dellâ??Assemblea costituente, e del democristiano Alcide De Gasperi, presidente del consiglio dei ministri. Gli Italiani non tollereranno che a una Carta così altamente testimoniata se ne sostituisca unâ??altra, firmata Berlusconi-Bossi-Fini, che sono la negazione di tutto quanto la nostra Costituzione afferma.
Costoro, o per rivincite ideologiche, o per scopi di potere, ricattandosi reciprocamente, hanno preso ciascuno per se un pezzo del potere istituzionale, smembrandone lâ??unitarietà e la funzionalità . Berlusconi e Fini si regalano un premier con funzioni quasi presidenziali, che non avrà bisogno della fiducia del parlamento e potrà sciogliere la Camera politica a suo piacere. Il capo dello Stato è ridotto a un fantasma, privato del potere di nominare il governo e sciogliere le camere, e quindi della forza che oggi gli consente di esercitare una funzione di garanzia a tutela della maggioranza e dellâ??opposizione. A Bossi hanno concesso che le Regioni abbiano potestà di legiferare in esclusiva su assistenza e organizzazione sanitaria , organizzazione e programmi scolastici dâ??interesse regionale, polizia amministrativa regionale e locale, ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione statale. Questâ??ultima viene esercitata in parte dalla Camera (legislazione statale) e in parte dal Senato (materie concorrenti tra Stato e regioni). La Corte costituzionale continuerà a esercitare il sindacato di costituzionalità delle leggi ma sarà composta di 7 membri di nomina politica (non più 5) a detrimento dei componenti designati dalle magistrature e dal capo dello Stato. Entrano positivamente nella riforma costituzionale le Authority delle telecomunicazioni, della privacy e della concorrenza; il potere di grazia, conferito interamente al capo dello Stato; e lo statuto dellâ??opposizione.
Contro questo pastrocchio, che traduce intenzioni buone e cattive in realizzazioni quasi tutte inaccettabili, anche Articolo 21 si mobiliterà perché il referendum confermativo, che sarà indetto lâ??anno prossimo dopo le elezioni politi- che respinga il nuovo modello costituzionale Berlusconi-Bossi-Fini; e perché lâ??auspicata nuova maggioranza di centrosinistra ponga mano agli opportuni e condivisi aggiornamenti della Costituzione del 1948, salvandone lo spirito democratico e sociale, lâ??equilibrio istituzionale e le garanzie per i cittadini.