Se le accuse di Sakineh servono a salvarla bene. Ma ora sappiamo che cosa è la lapidazione in diretta televisiva

Sbaglia  chi si è offeso per le parole che Sakineh ha scagliato contro la stampa, contro i suoi avvocati e contro chi si è battuto conto la sua lapidazione. Siamo tra quelli che hanno partecipato alle grandi campagne internazionali e ci auguriamo che questo rito, una sorta di autolapidazione in diretta tv, che le è stato imposto dal regime possa almeno servire a salvare la vita a lei e alle altre sedici persone condannate alla stessa pena.

Meglio molto meglio una valanga di insulti che una sola esecuzione capitale naturalmente sono proprio queste le ore nelle quali sarà più necessario intensificare la pressione internazionale e dello stesso governo italiano per essere sicuri che alla macabra messa in scena faccia davvero seguito un radicale cambiamento della pena e non l'ennesima doccia fredda per lei e i suoi familiari che, in più occasioni, hanno lanciato disperati appelli alla opinione pubblica e ai governi dell'Unione europea.

Il prossimo 18 gennaio, infine, l'istituto luce e articolo 21 promuoveranno una giornata dedicata al regista Panhai condannato dal regime a 6 anni di carcere e a 20 anni di interdizione da ogni attività cinematografica. Nell'occasione sarà proiettato il film il Cerchio che vinse il Leone d'oro a Venezia  e che tratta, tra gli altri temi, proprio della condizione femminile in Iran. 

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