Articolo 21 - Editoriali
Caro direttore... lettera a L'Unità
di Paolo Martini
Caro direttore, a proposito dell??infuocata nuova temperie sulla Mussolini, vorrei raccontarle una storiella istruttiva, che comincia giusto quando l??anno 2004 correva ormai alla fine, in una stanza di palazzo San Macuto a Roma.
??Attenti, compagni: state attenti alla Mussolini. Noi la conosciamo bene, Alessandra. Difendetela pure, adesso, da sinistra, ma ve ne accorgerete presto??. Con queste strane parole, Alessio Butti, che é il parlamentare capogruppo d??Alleanza nazionale alla Commissione di Vigilanza Rai, chiuse un??infuocata riunione dell??ufficio di presidenza. Per il tono vagamente minatorio queste frasi furono considerate soltanto un po?? offensive dal presidente Claudio Petruccioli, dal rappresentante dei Ds Giuseppe Giulietti e dagli altri che avevano sollevato il caso della censura di ??Dodicesimo Round? su Raidue, con la cancellazione dell??intervista ad Alessandra Mussolini.
Nessuno immaginava il peso di quelle parole, ma l??avvertimento fu ben registrato. Butti del resto é considerato la controfigura politica di Ignazio La Russa, ovvero di uno dei grandi potenti della destra italiana, tra l??altro sponsor dichiarato proprio del direttore generale Rai Flavio Cattaneo. In seguito, sulla vicenda della puntata censurata di ??Dodicesimo Round?, ricevettero insolite pressioni un po?? tutti i parlamentari di centrodestra che coraggiosamente solidarizzarono con la Mussolini e con i giornalisti della trasmissione, come i socialisti Bobo Craxi e Chiara Moroni. Richiami all??ordine che non arrivavano solo da An, ma per esempio anche dal numero due di Forza Italia Fabrizio Cicchitto.
Certo, oggi il caso di ??Dodicesimo Round? prende una luce diversa. La Rai è sempre stata un po?? il primo teatro di sperimentazione dei nuovi equilibri di potere e perciò la vicenda dell??intervista cancellata merita di esser rivista al rallentatore. La nostra trasmissione godeva già dell??aperta ostilità di quel Giovanni Masotti, che sarà poi protagonista delle discusse performance di ??Punto e a capo?. Come nuovo responsabile dell??informazione di Raidue Masotti mal digeriva la libertà d??azione conquistata sul campo dal nostro gruppo di lavoro, che da due stagioni televisive era impegnato a tener vivi i combattimenti dialettici sul ring, con un certo successo di critica e d??ascolti.
Masotti pretendeva di intervenire addirittura sui contenuti delle domande, e figurarsi se non decideva quali ospiti autorizzare! In prima battuta non ci furono obiezioni nei confronti di una puntata dedicata alle polemiche scatenate da Alessandra Mussolini dopo le sue scioccanti affermazioni nostalgico-familiari a ??Porta a Porta?. Per un contrattempo quell??incontro a ??Dodicesimo Round? slittò di due settimane. Nell??intervallo temporale, tra l??altro, diventò abbastanza manifesta la scelta della Mussolini di correre da sola alle elezioni, e perciò l??intervista divenne potenzialmente ancora più ghiotta. Nel corso della registrazione, a dire il vero, lo spazio dedicato alle Regionali in Lazio fu quello di poche, scarne battute. Alessandra Mussolini si lanciò sia contro la campagna elettorale iniziata troppo presto e troppo grandiosamente da Storace, sia contro Marrazzo, giudicato un candidato debole. Per il resto ci fu uno scontro molto duro, se ne lamentò per prima proprio l??intervistata, come spesso a ??Dodicesimo Round? (va dato atto ad alcuni degli ospiti più tartassati, in primis Fausto Bertinotti e Giovanna Melandri, di averci poi difeso).
Già la mattina dopo la registrazione dell??intervista, come documentato da Alberto Guarnieri sul ??Messaggero?, i massimi rappresentanti di An nella Rai, dal consigliere Marcello Veneziani al responsabile delle Relazioni esterne Guido Paglia, si aggiravano sostenendo che ??Dodicesimo Round? con Alessandra Mussolini non sarebbe mai stato trasmesso. Masotti, puntualmente, procurò di passare una cassetta della trasmissione all??ufficio legale che, secondo quanto richiesto, compilò il parere definitivo per il no. Un testo indimenticabile, dove si sosteneva persino che anche con l??altro ospite della puntata, la subrettina Flavia Vento, avevamo violato le regole della ??par condicio?, previe seriose diquisizioni d??interi paragrafi sulla ??qualificabilità della signorina Vento come esponente politico?.
Tutto avvenne senza informare né me che ero l??autore del programma, né gli altri giornalisti e nemmeno la regista, che procedeva regolarmente al montaggio e ai tagli. Addirittura, ci fu riferito formalmente che in questo caso la cassetta della registrazione che Masotti pretendeva di visionare nonostante le nostre proteste, non sarebbe stata neanche aperta. Evidentemente si voleva evitare l??incidente a priori e arrivare con la censura dichiarata all??ultimo secondo, senza concederci tempi di reazione possibili. Ma un incidente di questa portata, con lo strascico politico-istituzionale che in molti potevano valutare inevitabile, non può essere avvenuto per sbaglio o per superficialità. Perché, all??improvviso, Alessandra Mussolini passa dal ruolo di ospite conteso da tutti i salotti televisivi della Rai e di Mediaset, a quello di intervistata da sfregiare con una censura vieppiù odiosa perché operata di nascosto e senza tentativo di mediazione? In fondo nessuno aveva definito il campo dell??intervista, nessuno aveva chiesto di non parlare di Storace: si voleva forse far capire, una volta per tutte, qualcosa di preciso alla Mussolini, e un po?? a tutti gli interessati in generale (dato che poi il programma è stato brutalmente soppresso da Masotti)? Come si fa a non pensare che qualcuno abbia voluto approfittare dell??occasione ghiotta per lanciare una sorta di segnale d??avvertimento? E qui si torna alle parole di Butti, a quel ??Ve ne accorgerete presto?? che la dice lunga sulla vicenda. Una delle tante, piccole, odiose e anche un po?? ridicole vicende dell??Italia di oggi.
??Attenti, compagni: state attenti alla Mussolini. Noi la conosciamo bene, Alessandra. Difendetela pure, adesso, da sinistra, ma ve ne accorgerete presto??. Con queste strane parole, Alessio Butti, che é il parlamentare capogruppo d??Alleanza nazionale alla Commissione di Vigilanza Rai, chiuse un??infuocata riunione dell??ufficio di presidenza. Per il tono vagamente minatorio queste frasi furono considerate soltanto un po?? offensive dal presidente Claudio Petruccioli, dal rappresentante dei Ds Giuseppe Giulietti e dagli altri che avevano sollevato il caso della censura di ??Dodicesimo Round? su Raidue, con la cancellazione dell??intervista ad Alessandra Mussolini.
Nessuno immaginava il peso di quelle parole, ma l??avvertimento fu ben registrato. Butti del resto é considerato la controfigura politica di Ignazio La Russa, ovvero di uno dei grandi potenti della destra italiana, tra l??altro sponsor dichiarato proprio del direttore generale Rai Flavio Cattaneo. In seguito, sulla vicenda della puntata censurata di ??Dodicesimo Round?, ricevettero insolite pressioni un po?? tutti i parlamentari di centrodestra che coraggiosamente solidarizzarono con la Mussolini e con i giornalisti della trasmissione, come i socialisti Bobo Craxi e Chiara Moroni. Richiami all??ordine che non arrivavano solo da An, ma per esempio anche dal numero due di Forza Italia Fabrizio Cicchitto.
Certo, oggi il caso di ??Dodicesimo Round? prende una luce diversa. La Rai è sempre stata un po?? il primo teatro di sperimentazione dei nuovi equilibri di potere e perciò la vicenda dell??intervista cancellata merita di esser rivista al rallentatore. La nostra trasmissione godeva già dell??aperta ostilità di quel Giovanni Masotti, che sarà poi protagonista delle discusse performance di ??Punto e a capo?. Come nuovo responsabile dell??informazione di Raidue Masotti mal digeriva la libertà d??azione conquistata sul campo dal nostro gruppo di lavoro, che da due stagioni televisive era impegnato a tener vivi i combattimenti dialettici sul ring, con un certo successo di critica e d??ascolti.
Masotti pretendeva di intervenire addirittura sui contenuti delle domande, e figurarsi se non decideva quali ospiti autorizzare! In prima battuta non ci furono obiezioni nei confronti di una puntata dedicata alle polemiche scatenate da Alessandra Mussolini dopo le sue scioccanti affermazioni nostalgico-familiari a ??Porta a Porta?. Per un contrattempo quell??incontro a ??Dodicesimo Round? slittò di due settimane. Nell??intervallo temporale, tra l??altro, diventò abbastanza manifesta la scelta della Mussolini di correre da sola alle elezioni, e perciò l??intervista divenne potenzialmente ancora più ghiotta. Nel corso della registrazione, a dire il vero, lo spazio dedicato alle Regionali in Lazio fu quello di poche, scarne battute. Alessandra Mussolini si lanciò sia contro la campagna elettorale iniziata troppo presto e troppo grandiosamente da Storace, sia contro Marrazzo, giudicato un candidato debole. Per il resto ci fu uno scontro molto duro, se ne lamentò per prima proprio l??intervistata, come spesso a ??Dodicesimo Round? (va dato atto ad alcuni degli ospiti più tartassati, in primis Fausto Bertinotti e Giovanna Melandri, di averci poi difeso).
Già la mattina dopo la registrazione dell??intervista, come documentato da Alberto Guarnieri sul ??Messaggero?, i massimi rappresentanti di An nella Rai, dal consigliere Marcello Veneziani al responsabile delle Relazioni esterne Guido Paglia, si aggiravano sostenendo che ??Dodicesimo Round? con Alessandra Mussolini non sarebbe mai stato trasmesso. Masotti, puntualmente, procurò di passare una cassetta della trasmissione all??ufficio legale che, secondo quanto richiesto, compilò il parere definitivo per il no. Un testo indimenticabile, dove si sosteneva persino che anche con l??altro ospite della puntata, la subrettina Flavia Vento, avevamo violato le regole della ??par condicio?, previe seriose diquisizioni d??interi paragrafi sulla ??qualificabilità della signorina Vento come esponente politico?.
Tutto avvenne senza informare né me che ero l??autore del programma, né gli altri giornalisti e nemmeno la regista, che procedeva regolarmente al montaggio e ai tagli. Addirittura, ci fu riferito formalmente che in questo caso la cassetta della registrazione che Masotti pretendeva di visionare nonostante le nostre proteste, non sarebbe stata neanche aperta. Evidentemente si voleva evitare l??incidente a priori e arrivare con la censura dichiarata all??ultimo secondo, senza concederci tempi di reazione possibili. Ma un incidente di questa portata, con lo strascico politico-istituzionale che in molti potevano valutare inevitabile, non può essere avvenuto per sbaglio o per superficialità. Perché, all??improvviso, Alessandra Mussolini passa dal ruolo di ospite conteso da tutti i salotti televisivi della Rai e di Mediaset, a quello di intervistata da sfregiare con una censura vieppiù odiosa perché operata di nascosto e senza tentativo di mediazione? In fondo nessuno aveva definito il campo dell??intervista, nessuno aveva chiesto di non parlare di Storace: si voleva forse far capire, una volta per tutte, qualcosa di preciso alla Mussolini, e un po?? a tutti gli interessati in generale (dato che poi il programma è stato brutalmente soppresso da Masotti)? Come si fa a non pensare che qualcuno abbia voluto approfittare dell??occasione ghiotta per lanciare una sorta di segnale d??avvertimento? E qui si torna alle parole di Butti, a quel ??Ve ne accorgerete presto?? che la dice lunga sulla vicenda. Una delle tante, piccole, odiose e anche un po?? ridicole vicende dell??Italia di oggi.
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