di Giuseppe Giulietti
Giovanni Paolo II è riuscito a parlare sui grandi temi a credenti e non credenti. Per questo câ??è unâ??emozione collettiva che va oltre i tradizionali confini di appartenenza e persino oltre i confini della fede. Giovanni Paolo II è stato anche il Papa che ha favorito il dialogo interreligioso. Particolare, sentito e forte è stato il suo rapporto con la Città di Assisi che è diventata una delle grandi capitali del dialogo. Il Pontefice è venuto ad Assisi in più occasioni e la città di San Francesco è stata quella che ha in assoluto visitato più volte. Sei visite, in tutto, compresa quella del grande appuntamento del 2002. Ad Assisi giunsero i più alti rappresentanti di tutte le professioni religiose per confrontarsi tra loro e per elaborare strategie comuni contro la povertà del mondo.
Da quella iniziativa nacque lâ??idea di fare della data del 4 ottobre dedicata a San Francesco una giornata del dialogo tra credenti, non credenti e credenti delle diverse religioni. Un giorno in cui in tutti i comuni italiani, nelle scuole di diverso grado, nelle università si possano esaltare i valori comuni che uniscono credenti, non credenti e appartenenti a religioni diverse. Una giornata in cui trionfino le ragioni del dialogo rispetto a quelle della violenza e della guerra, quelle dellâ??integrazione rispetto a quelle dellâ??esclusione. Quella proposta è diventata oggi legge dello Stato. Eâ?? stata votata dalla stragrande maggioranza dei parlamentari, sostenuta da tutti i parlamentari umbri, ha avuto come sponsor tenaci e silenziosi tutte le famiglie francescane, la Basilica di Assisi, il Vescovo Monsignor Sergio Goretti, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, La Tavola della pace e le tante associazioni della Perugia Assisi.
Tra loro mi fa piacere ricordare padre Nicola Giandomenico oggi impegnato in una dura lotta contro la malattia ma che è stato uno dei grandi protagonisti delle giornate del dialogo e fra i sostenitori della proposta di legge. Insieme a lui Padre Vincenzo Coli del Sacro Convento e Padre Viola di Santa Maria degli Angeli. E con loro i rappresentanti della comunità ebraica, delle diverse comunità islamiche che hanno sempre partecipato in modo convinto a tutte le occasioni di dialogo.
Per tutti questi motivi sarebbe bello che fra le iniziative per il prossimo 4 ottobre - che coincideranno con il primo anno di applicazione della legge - possa essere dedicato un convegno a Karol Woityla. Una prima giornata per approfondire il rapporto tra il Pontefice e la città di San Francesco ed il tema specifico dellâ??importanza del dialogo interreligioso come strumento di pace nellâ??azione del suo pontificato. Una grande giornata di dialogo e di confronto che consenta a tutti di esprimersi ad altissimo livello con piena identità per arrivare ad una sintesi comune.
Lâ??Umbria e Assisi siano le grandi capitali di questo primo appuntamento che potrà essere accompagnato da una grande iniziativa di solidarietà con i paesi del sud del mondo.