Articolo 21 - Editoriali
Secondo sito Al Manara, ache mercenari italiani in Libia
di redazione
Ci sarebbero mercenari di varie nazionalità, arabi ed europei, e anche italiani, tra i miliziani delle brigate fedeli a Muammar Gheddafi che questa mattina hanno attacco la città di al-Zawiyah, 40 chilometri ad ovest di Tripoli. E' quanto si legge sulla pagina Facebook del sito di opposizione libico 'al-Manara', che da giorni riporta notizie su quanto accade nel paese arabo. In base alle ultime notizie riportate sugli scontri nella città, che nei giorni scorsi era caduta in mano ai manifestanti, gli insorti sarebbero riusciti a catturare 22 miliziani delle brigate fedeli a Gheddafi.
"Si tratta di persone non solo libiche, ma con nazionalità arabe ed europee (Italia, Europa dell'est, Algeria e Libia)", si legge. Sempre fonti di 'al-Manara' sostengono che "ad eseguire l'attacco di oggi contro i manifestanti riuniti nella piazza al-Shuhada della città, siano state le brigate guidate da Mahdi al-Arabi e Khweldi El Hamedi".
L'altro sito internet informativo dell'opposizione libica, 'Libiya al-Youm', sostiene che El-Hammedi, cognato di uno dei figli di Gheddafi, avrebbe preannunciato l'attacco contro i manifestanti di piazza al-Shuhada nel corso di una mediazione con alcuni capi ribelli, sostenendo che "se i rivoltosi non fossero tornati nelle loro case i soldati avrebbero sparato sulla folla".
Cosa che, secondo i testimoni locali citati dal sito libico e dalle tv 'al-Arabiya' e 'al-Jazeera', avrebbero poi effettivamente fatto.
"Si tratta di persone non solo libiche, ma con nazionalità arabe ed europee (Italia, Europa dell'est, Algeria e Libia)", si legge. Sempre fonti di 'al-Manara' sostengono che "ad eseguire l'attacco di oggi contro i manifestanti riuniti nella piazza al-Shuhada della città, siano state le brigate guidate da Mahdi al-Arabi e Khweldi El Hamedi".
L'altro sito internet informativo dell'opposizione libica, 'Libiya al-Youm', sostiene che El-Hammedi, cognato di uno dei figli di Gheddafi, avrebbe preannunciato l'attacco contro i manifestanti di piazza al-Shuhada nel corso di una mediazione con alcuni capi ribelli, sostenendo che "se i rivoltosi non fossero tornati nelle loro case i soldati avrebbero sparato sulla folla".
Cosa che, secondo i testimoni locali citati dal sito libico e dalle tv 'al-Arabiya' e 'al-Jazeera', avrebbero poi effettivamente fatto.
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