di La Talpa
Sarebbe un gravissimo errore se il centro sinistra si facesse travolgere dall??assioma ??la televisione non conta nulla per gli elettori?, molto in voga dopo la sconfitta di Berlusconi alle regionali. E sarebbe ancora peggio se i partiti continuassero a basarsi sui numerelli delle rilevazioni dei tempi di intervento dei politici in TV.
E allora andiamo a guardare come si fa propaganda politica alla faccia dei tempi di parola e come, dopo le epurazioni staliniste compiute dalla Rai di Berlusconi (non solo Biagi e Santoro, ma anche decine di professionisti di vario genere messi ai margini o depotenziati di ogni autonomia gestionale), si manipola quotidianamente cio?? che va in onda.
Intanto la regoletta dei 2/3 fra maggioranza, opposizione e governo era ed e?? del tutto ridicola soprattutto in campagna elettorale. E dunque l??eventuale somma algebrica dei dati di presenza deve essere fatta contando da una parte governo + maggioranza e dall??altra l??opposizione.
Ma, in ogni caso, questo conteggio e?? diventato del tutto insufficiente. Purtroppo e?? un metodo semplice e come tale non sara?? mai abbandonato, ma le forze politiche dovranno inesorabilmente dotarsi di un osservatorio e di una forma di monitoraggio completamente diversi. Basta guardare un qualsiasi TG 1 o TG 2 , in Rai, oppure il TG 5 o Studio aperto, per capire, senza bisogno di grande esperienza, di cosa stiamo parlando. In questi anni, mese dopo mese, nelle redazioni di questi telegiornali e?? stato messo a punto un metodo (che ovviamente qualcuno gestisce meglio e altri peggio) basato su un sistema di conteggio dei tempi che consenta di sostenere che non e?? mai la maggioranza ad avere piu?? spazio. Il modello e?? stato applicato soprattutto al TG 1, dove alcuni vice direttori controllano cronometricamente questi tempi e l??impaginazione della pagina politica. In sostanza succede questo: vengono selezionate le frasi da utilizzare dai vari interventi degli esponenti della maggioranza e dell??opposizione in base al criterio della maggiore efficacia per i primi (certo, il materiale grezzo con i vari Bondi e Schifani e?? quello che e??!) e della minore chiarezza e/o inefficacia dei contenuti per i secondi. Poi vengono decise le ripartizioni in termini di partito (fateci caso, prima dell??accordo dell??Unione per l??opposizione parlava quasi sempre Bertinotti, ora e?? stato messo alla pari con gli altri). Quindi si passa all??impaginazione, giocata in modo tale da far risaltare, anche quando non si tratti di ??panino?, la sola posizione della maggioranza. Chi si muove nelle redazioni del TG 1 e del TG 5 sa quanto tempo viene dedicato dagli uomini di fiducia dei direttori alla sola pagina politica, alla quale ormai sono lasciate fisse due salette di montaggio dedicate. I redattori del politico assai spesso delegano la raccolta delle dichiarazioni degli esponenti del governo e della maggioranza ai soli operatori, tanto si sa da prima chi e cosa bisogna mandare in onda. Le regole sono ferree e ad esse non si scappa neppure nelle edizioni della notte, dove quasi sempre si lascia una precisa scaletta al montatore.
Il risultato e??, dal punto di vista dei manipolatori, effettivamente ottimo: sfidiamo chiunque a terminare la visione di uno di questi TG senza aver recepito il messaggio che il governo Berlusconi sta lavorando bene e l??opposizione sta lavorando contro gli interessi del paese.
Non si sono fermati neppure davanti alla morte del Papa. Il comizio ininterrotto di Berlusconi appartiene al metodo dell??omissione, il sostenere che l??opposizione ha deciso di annullare i comizi elettorali dopo l??invito di Berlusconi appartiene alla menzogna nuda e cruda, le inquadrature sbilanciate solo sul governo appartengono alla manipolazione, come il parlare per tre sere di seguito solo del Papa anticomunista e cosi?? via.
Qual??e?? dunque il senso di un monitoraggio dei tempi, di una penosa scaletta di minuti, secondi e decimi di secondo delle dichiarazioni dei politici in presenza di una furbissima manipolazione permanente e effettiva? Sono ormai dati che servono solo ai Vespa e ai Mimun per verniciarsi con una patente di equilibrio che non esiste.
Le forse politiche di opposizione devono gestire una lunghissima e faticosissima campagna elettorale in condizioni di svantaggio mediatico come mai era accaduto dal dopo guerra ad oggi: dunque si attrezzino. L??esperienza fatta dalla lista unitaria per le elezioni europee dovrebbe essere riproposta ma con una chiave diversa: un vero osservatorio del contenuto dei programmi, concepito scientificamente sulla base delle giuste categorie e delle corrette aree semantiche, garantito da personalita?? del mondo scientifico e operante per almeno sei mesi prima dello svolgimento delle elezioni politiche.
Berlusconi ha capito che con i monologhi da Vespa e con i siparietti di Fede non si va avanti, dunque puntera?? ancora di piu?? sulla manipolazione da una parte e sui personaggi alla Ferrara dall??altra. Lasciargli campo libero sarebbe mortale, anche se oggi lui ha perso. Vorremmo che i partiti dell??Unione ne fossero consapevoli e si confrontassero seriamente con gli addetti ai lavori che, per una volta, potrebbero tornare utili.