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Articolo 21 - Editoriali
Il bipolare e i maghi del trasformismo
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di Elio Veltri

da L'Unità

La proposta di Rutelli al Corriere della Sera ha sollevato malumori e dissensi e non poteva essere diversamente. Essa va esaminata senza pregiudizi, ma alla luce della storia politica del Paese, nel corso della quale trasformismo dei ceti politici, scambio di pacchetti di voti, collusioni dei detentori dei voti con aree della illegalità, fanno parte del paesaggio.
A mio parere la proposta - che Rutelli mantiene sul piano della correttezza ma che rischia inquinamenti sul campo - pone tre ordini di problemi: di correttezza istituzionale, di etica politica e di convenienza elettorale.
Sul primo è presto detto. Il centro sinistra dovrebbe comportarsi in maniera diversa dal centro destra. Qui non si sta parlando degli elettori che è auspicabile lascino Berlusconi perché convinti che i loro interessi e quelli del Paese sono stati traditi. Qui si parla di singoli e gruppi appartenenti al ceto politico, spesso con rilevanti posizioni di responsabilità nel governo e nei partiti della coalizione di centro destra. In un sistema bipolare è corretto invitare al ribaltone elettorale e delle carriere, politici che hanno condiviso e votato le proposte peggiori senza dire â??behâ?? O, come accade in tutte le grandi democrazie sia bene e salutare per la Repubblica che chi ha condiviso responsabilità senza fiatare, rimanga al suo posto e al momento della sconfitta, se ci sarà, esca di scena o resti in minoranza? Passaggi â??garantitiâ? da una sponda allâ??altra, producono vulnus nelle istituzioni, appannano la dignità della politica e alimentano sospetti riguardo a finalità di competizione allâ??interno delle coalizioni.
Ancora più meritevole di riflessione è il problema riguardante lâ??etica politica che in un Paese come il nostro diventa sostanza della democrazia. Nei giorni scorsi abbiamo letto che il ministro dellâ??Economia del governo Chirac e il giovanissimo capo del governo di Praga hanno dovuto dimettersi per problemi che in Italia nessuno prenderebbe in seria considerazione: il primo aveva abitato per cinque giorni con la famiglia in un albergo a spese dello Stato e il secondo non ha saputo chiarire la provenienza di 200 mila euro con i quali aveva acquistato una casa. Con i livelli di illegalità e di corruzione che ci ritroviamo (Transparency International ci pone al 42° posto nella graduatoria dei Paesi più onesti), operazioni di trasferimenti di pacchetti di voti, condotti da personaggi spesso contigui ad ambienti poco raccomandabili, favoriscono lâ??estendersi della illegalità e processi di inquinamento della politica e delle istituzioni. I voti, come il denaro, hanno odore, spesso sgradevole o nauseabondo. E poi, mettiamo pure che si tratti di galantuomini: qual è la cultura che portano nella coalizione di centro sinistra? Quali sono i programmi che sostengono? Quali le leggi che non vogliono siano abrogate o modificate dal momento che le hanno difese e votate? Se si comportano con coerenza, si scontrano inevitabilmente con dirigenti di partito e parlamentari che hanno condotto le loro battaglie in minoranza e se accettano di cambiare senza batter ciglio, dimostrano di essere dei trasformisti che stanno sempre a galla qualunque sia il vento che tira. In Italia, uno dei compiti più importanti della coalizione di centro sinistra è quello di rafforzare il peso della pubblica opinione e della società civile, soprattutto nel mezzogiorno del Paese. Io credo che la posizione più corretta oggi sia quella del confronto con alcuni partiti e con singole personalità del centro destra sulle leggi che hanno lasciato approvare e, soprattutto, su quelle che Berlusconi vuole approvare e sulle nomine che ha intenzione di fare. Penso alla Costituzione, la par condicio, la diminuzione delle tasse, la legge Previti e quella sul risparmio. Penso alle nomine delle Autorità di garanzia e della Rai. La richiesta è una sola: si dissocino.
Quanto alla convenienza elettorale esistono alcuni rischi: che i voti in arrivo ne scaccino altrettanti. Prendiamo il caso di Totò Cuffaro, molto corteggiato, e che indubbiamente possiede un consistente pacchetto di voti. Siamo proprio certi che gli elettori di Claudio Fava voterebbero ancora per la coalizione conoscendo Cuffaro, le sue frequentazioni e la politica che ha fatto? Inoltre, non è nemmeno trascurabile il pericolo che il centro destra si ricompatti o che arrivino pacchetti di voti organizzati che servono ad espellere dalla politica tanti amici e compagni, che hanno lottato con disinteresse e trasparenza senza chiedere mai nulla in cambio.

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