di Giuseppe Giulietti
Il conflitto dâ??interessi sarebbe stato quasi una palla al piede per Mediaste, questo almeno stando alla singolare versione fornita dalla signora Marina Berlusconi in unâ??intervista rilasciata al Corriere della Sera. Le cifre, ovviamente, testimoniano il contrario: ad essere danneggiati sono stati i concorrenti, e, soprattutto, i nuovi entranti e le aziende editoriali che hanno deposto qualsiasi ambizione.Il governo Berlusconi, infatti, non solo ha imposto la legge Gasparri, ma non ha mai voluto reperire i fondi straordinari necessari a finanziare le nuove leggi sullâ??editoria, sul libro, sul cinema, sullâ??audiovisivo, sul teatro, sullo
spettacolo. In questo contesto i proprietari di Mediaste anche per loro abilità , hanno accumulato cifre enormi, per tutti gli altri sono restate le briciole. La signora Berlusconi, invece di puntare il dito contro la sinistra che si sentirebbe spiazzata, potrebbe più seriamente e più utilmente cercare di convincere il presidente del consiglio a dedicare alle altre imprese italiane, un milionesimo dellâ??affetto e dellâ??impegno politico che ha dedicato, insieme alla sua maggioranza , a tutti gli affari di
famiglia.Per queste ragioni il prossimo governo di centro sinistra dovrà in primo luogo impegnarsi nella immediata eliminazione di tutte quelle leggi e di tutti quegli ostacoli che hanno impedito la crescita e lo sviluppo di nuove imprese nel settore dei media e dellâ??editoria.