di Gianni Rossi
Il “brodo culturale” che germoglia i mostri della violenza continua a bollire anche in piena estate. L’eurodeputato Mario Borghezio della Lega Nord, uno di quelli che usa le parole come clave, che vede il pericolo islamico ad ogni angolo di strada, che abbraccia le tesi più estremiste della xenofobia, paladino della battaglia contro il multiculturalismo e le politiche di integrazione, ha dichiarato alla Radio 24 ore che, nonostante l’azione terroristica, il neo-nazista norvegese Breivick ha ragione al 100%. Certo a Borghezio piacciono le posizioni oltranziste della destra francese, guidata da Marine Le Pen, figlia del fondatore di quel partito nostalgico, tanto da invitarla a visitare l’isola di Lampedusa per aizzare gli stimoli più xenofobi contro le immigrazioni magrebine. Ma il suo partito di appartenenza, alleato fondamentale di Berlusconi, non ha mai stigmatizzato le sue posizioni.
Le stragi di Norvegia devono servire come monito per tutti gli europei, per tutti coloro che da 66 anni vivono nella pace, grazie ai milioni di morti, travolti dalla furia omicida del nazifascismo. Non c’è più spazio né tempo per i soliti distinguo sulle parole degli esponenti più “stravaganti” dei vari partiti della coalizione di destra. Il governo Berlusconi deve intervenire pubblicamente contro le dichiarazioni assurde di Borghezio e chiederne le dimissioni dal Parlamento di Bruxelles, perché indegno a rappresentare gli italiani. Altrimenti è la stessa maggioranza di governo complice delle sue posizioni. Non si può stare al governo, con le responsabilità di osservare i principi antifascisti dell’Unione Europea, e far finta di essere all’opposizione nelle piazze per aizzare le “pance” di quanti ancora credono in idee sconfitte dalla storia.
Proprio la cultura ambigua del “perdonismo”, del “revisionismo storico”, del “negazionismo” sta alimentando specie nelle nuove generazioni spinte verso ideologie nostalgiche razziste e reazionarie. I risultati di questo lassismo culturale, di questa melma politica e mediatica sono le aggressioni omofobe, gli oltraggi delle lapidi nei cimiteri ebraici e la pubblicazione delle liste di proscrizione via WEB contro gli intellettuali e i commercianti ebrei; i cori e le scritte naziste negli stadi.
Ora, Signori Berlusconi e Bossi è il tempo delle scelte: richiamate Borghezio per farlo dimettere e chiedete scusa al martoriato popolo norvegese.
Come Articolo 21 non possiamo, pertanto, che condividere la presa di dichiarazione congiunta rilasciata dai capidelegazione al Parlamento europeo dell’IDV, Niccolò Rinaldi, e del PD, David Sassoli: "Le dichiarazioni dell'eurodeputato Mario Borghezio che sostiene di condividere al 100% le tesi dell'assassino norvegese, Anders Behring Breivik, sono il segno che si sta oltrepassando la linea rossa non solo della democrazia, ma anche della civiltà. Esse sono anche il sigillo di una politica che da anni calpesta i valori fondamentali della nostra società, con conseguenze sempre più imprevedibili." così hanno commentato, Rinaldi (Idv) e Sassoli (Pd), le dichiarazioni rilasciate ieri dall'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio alla Zanzara di Radio 24. "Che un'esponente della maggioranza si esponga con tali dichiarazioni apologetiche di uno dei più crudeli atti di terrorismo è una vergogna per tutti noi. Inoltre il ruolo europeo di Borghezio costituisce un'onta per le istituzioni Ue, con parole e pensieri che rappresentano una profonda offesa alla sofferenza e alla dignità del popolo norvegese. Una maggioranza e un partito che si rispettino non dovrebbero esitare un attimo per chiedere a Borghezio le sue dimissioni."