Articolo 21 - Editoriali
Le mie perplessità sulle indagini Usa per Calipari
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di Lilli Gruber
â??Eâ?? davvero allarmante la rapidità con cui gli Stati Uniti hanno svolto le indagini sulla morte di Nicola Calipari. Una morte che, nonostante quanto trapelato nei giorni scorsi da ambienti del Pentagono, continua a destare inquietanti interrogativi cui, a tuttâ??oggi, nessuno ha ancora dato risposta. Il fatto che, secondo quanto lâ??amministrazione Bush si accinge a sostenere, «i soldati hanno in generale seguito le regole d'ingaggio», non è infatti sufficiente a spiegare una serie di "anomalie" che hanno impedito a Calipari di tornare in Italia sano e salvo. Perché lâ??automobile che stava accompagnando Giuliana Sgrena allâ??aeroporto è stata fermata su quello che è notoriamente un percorso destinato al transito esclusivo di militari e diplomatici? Come mai né Giuliana Sgrena né lâ??autista sopravvissuto ricordano gli spari di avvertimento previsti dalle regole di ingaggio? E ancora perché i soldati americani hanno sparato ad altezza uomo tanto da ferire mortalmente Calipari con un proiettile alla testa? I contorni di questa vicenda si fanno ancora più incerti e inquietanti se si prende in esame lâ??ipotesi formulata dalla rivista "Polizia e Democrazia" che, citando fonti americane, non esclude la possibilità secondo la quale Calipari potrebbe essere stato ucciso da alcuni contractors privati ingaggiati per tutelare la sicurezza del capo dellâ??intelligence americana, John Negroponte. In attesa che sia fatta davvero luce su quanto successo la sera del 4 marzo scorso, ci si dovrebbe comunque interrogare sullâ??efficacia delle regole di ingaggio stabilite dagli americani, che hanno provocato troppi morti - soprattutto tra gli iracheni - e che sono applicate da soldati troppo spesso inesperti. Eâ?? inaccettabile che le divergenze in merito alla ricostruzione di fatti, apparentemente insanabili, possano essere appianate dalla sola versione americana: lâ??America ha sempre difeso lâ??immunità dei propri militari - lâ??esito delle indagini sugli orrori del carcere di Abu Ghraib è solo lâ??esempio più recente - ma lâ??Italia non può e non deve prestarsi a un inganno simile in nome di unâ??alleanza che la vede costantemente asservita ai voleri del più forteâ?.
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