Articolo 21 - Editoriali
15 ottobre: il 99% chiamato a mobilitarsi
di redazione
Uniti per il cambiamento globale, questo uno dei tanti slogan che sabato 15 ottobre animeranno le manifestazioni che si svolgeranno in contemporanea in ben 79 paesi per un totale di 662 città, stando a quanto scritto sul sito http://15october.net/it/. Un cambiamento globale auspicato in funzione di una “democrazia reale ora” ( altro slogan molto in voga negli ultimi mesi) e che parte da una presa di coscienza di carattere collettivo: il costo della crisi non può gravare sul 99% della popolazione mondiale... Da qui ecco arrivare quel “noi siamo il 99% voi meno dell'1%” che tanti già ieri sventolavano nei pressi di Bankitalia.
Democrazia e diritti, redistribuzione del reddito, partecipazione... solo alcune delle richieste che dalla Spagna alla Grecia, dagli USA alla Nuova Zelanda verranno portate per le strade delle principali città del mondo. Solo a Roma, stando a dati parziali dovrebbero convergere più di 70 pulmann provenienti da tutta Italia. Tante e diverse le anime che comporranno il corteo: dai movimenti per la difesa dei beni comuni, ai comitati territorali, ai “ribelli” della Val Susa fino ai braccianti agricoli stranieri, ai lavoratori, agli studenti...
Tutti con una rivendicazione da portare in piazza, tutti intenzionati a non mollare questa volta, tanto da decidere che in piazza ci si può rimanere anche per giorni (Yes we camp) e magari perchè no, per settimane come successo in Spagna.
Per il momento l'appuntamento per tutti è a Roma in Piazza della Repubblica alle 14, percorso: via Cavour, Largo Corrado Ricci, via Dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, via Manzoni, via Emanuele Filiberto, per arrivare a Piazza San Giovanni dove verranno allestiti degli angoli per gli “Speaker corner”.
“Il 15 Ottobre ci troveremo in piazza per mettere in moto il cambiamento globale che vogliamo. Manifesteremo pacificamente, dibatteremo e ci organizzeremo fino a riuscirci. È ora che ci uniamo. È ora che ci ascoltino. Facciamo nostre le strade del mondo il 15 Ottobre!”
Si legge nell'appello tradotto in diverse lingue e che punta ad una mobilitazione il più ampia possibile.
Democrazia e diritti, redistribuzione del reddito, partecipazione... solo alcune delle richieste che dalla Spagna alla Grecia, dagli USA alla Nuova Zelanda verranno portate per le strade delle principali città del mondo. Solo a Roma, stando a dati parziali dovrebbero convergere più di 70 pulmann provenienti da tutta Italia. Tante e diverse le anime che comporranno il corteo: dai movimenti per la difesa dei beni comuni, ai comitati territorali, ai “ribelli” della Val Susa fino ai braccianti agricoli stranieri, ai lavoratori, agli studenti...
Tutti con una rivendicazione da portare in piazza, tutti intenzionati a non mollare questa volta, tanto da decidere che in piazza ci si può rimanere anche per giorni (Yes we camp) e magari perchè no, per settimane come successo in Spagna.
Per il momento l'appuntamento per tutti è a Roma in Piazza della Repubblica alle 14, percorso: via Cavour, Largo Corrado Ricci, via Dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, via Manzoni, via Emanuele Filiberto, per arrivare a Piazza San Giovanni dove verranno allestiti degli angoli per gli “Speaker corner”.
“Il 15 Ottobre ci troveremo in piazza per mettere in moto il cambiamento globale che vogliamo. Manifesteremo pacificamente, dibatteremo e ci organizzeremo fino a riuscirci. È ora che ci uniamo. È ora che ci ascoltino. Facciamo nostre le strade del mondo il 15 Ottobre!”
Si legge nell'appello tradotto in diverse lingue e che punta ad una mobilitazione il più ampia possibile.
Letto 2024 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21