di redazione*
Ha 66 anni il nostro Mohammad Abuzizi,il cittadino italiano che questa mattina ha tentato di darsi fuoco vicino alla sede del governo. Ma la sua storia è da titolo, forse perché non c’è riuscito a darsi fuoco e morire. Solo ustioni alle gambe, l’ha portato via il 118. Tutto qui. Sappiamo però che è un pensionato, e le fotografie che si possono vedere sui siti di Repubblica e Corriere ci dicono che mentre lo portavano via aveva uno sguardo triste, rassegnato. A differenza di Mohammad Abuzizi, il tunisino che si è dato fuoco poco meno di un anno innescando la primavera tunisina, il nostro non è un ragazzo, è un pensionato. A differenza di Mohammad Abuzizi il suo gesto comunque disperato non è riuscito (per fortuna) e probabilmente non voleva neanche riuscire. Queste due differenze non sono da poco. La disperazione da noi ha il volto di un anziano signore che non ce la fa più, non quello di un giovane che non vuole più farcela. La disperazione da noi ha il volto di un anziano rassegnato, che forse non vuole darsi veramente fuoco, come ha fatto il tunisino, ma chiedere semplicemente aiuto, tutto qui.
Mentre a pochi passi da quella scena i politici ballano sul filo dell’opportunità migliore, delle lettere minacciate, delle scommesse, l’Italia vera, reale, ha il volto di quell’anziano pugliese, sessantasei anni, che cerca un modo qualsiasi per richiamare l’attenzione degli altri, senza riuscirci.