Eâ?? stato il cardinal Angelini a suggellare un lungo processo in diretta su La 7 a Giovanni Masotti, il vicedirettore-censore di Raidue che a â??Punto e a capoâ?� ha trasmesso un vecchio filmino personale del capitano della nazionale Cannavaro come se fosse la documentazione di un clamoroso caso di doping. Quello che resterà di questo presunto scoop sono soltanto â?? parole testuali del cadrinal Angelini a Radio Vaticana, riprese da Biscardi ieri sera in tv - â??la piccineria e la scarsa intelligenza di chi lâ??ha mandato in ondaâ?�.

Così, con una durissima puntata del Processo di Biscardi, si è chiuso il clamoroso nuovo caso pseudo-giornalistico di â??Punto e a capoâ?� (è ancora pendente la querelle giudiziaria legata al precedente delle intercettazioni contro alcuni esponenti no-global per i disordini del G8 di Genova). Nellâ??ansia di racimolare qualche spettatore in più, Masotti si è ritrovato di nuovo tra carte bollate (diffida e poi denuncia del calciatore Cannavaro) e, soprattutto, cartate di fango che gli sono state rovesciate dalle altre trasmissioni televisive: da Striscia la notizia a Controcampo, dalla Domenica sportiva al Processo di Biscardi appunto, dove lo scoop di Masotti è stato fatto letteralmente a pezzi da tutti gli opinionisti, tra i quali il vicedirettore del Tg5 Lamberto Sposini e persino dal capostruttura della stessa Raidue Gigi Moncalvo, che in diretta a La 7 ha sottolineato come le strutture sportive e legali della Rai fossero contrarie alla trasmissione.

Eâ?? uno spettacolo senza precedenti, il degrado di fine regime nel servizio pubblico Rai. Masotti, proconsole berlusconiano a Raidue, responsabile di scandalose censure  come la soppressione del programma dâ??interviste sul ring  â??Dodicesimo Roundâ?�, ha inanellato a â??Punto e a capoâ?� una serie allucinante dâ??incidenti e di campagne di disinformazione, brillando per zelo da manganellatore elettronico contro la magistratura prima, contro Report per unâ??inchiesta antimafia, poi, contro lâ??europeismo e contro Prodi alla vigilia delle elezioni. Adesso, dopo aver allontanato persino la sua collega del TgDue Daniela Vergara, rea di volere mantenere almeno formalmente uno spirito da servizio pubblico, rimasto da solo al comando della trasmissione-flop dâ??informazione di Raidue, Masotti ha pensato bene di gettarsi su un tema come il doping nel calcio per raggranellare qualche punto di share e far dimenticare un poâ?? la sua immagine di ultrà della tele-faziosità berlusconiana proprio in vista del ricambio dei vertici Rai. E così ha dato il via allâ??operazione Cannavaro, con lâ??apporto operativo del suo co-autore leghista, Max Parisi (lâ??altro collaboratore chiave, Gennaro Sangiuliano, più vicino ad An e al ministro Gasparri, si era invece occupato del falso scoop anti-no global).

Ma la cassetta privata del capitano della nazionale, trasmessa nonostante la diffida dellâ??interessato e risalente a molti anni fa, si è rivelata un boomerang: Cannavaro si è autoripreso mentre il medico gli somministrava un normalissimo farmaco tonificante. E non solo trasmissioni di punta delle reti private, come Striscia e Controcampo, ma un poâ?? tutti i programmi della testata sportiva della Rai, da Novantesimo minuto a Domenica sportiva a Radio Anchâ??io Sport, hanno condannato senza appello la trasmissione di Masotti come se fosse stata solo il classico fango messo nel ventilatore. Stupisce, ma nemmeno poi tanto, dati i precedenti, il colpevole silenzio del vertice Rai, dal consigliere anziano Alberoni al direttore generale Cattaneo, dagli altri consiglieri che hanno voluto mantenersi strette le poltrone come Rumi, Veneziani e Petroni al direttore di Raidue Massimo Ferrario, responsabile di un disastro senza precedenti della rete pubblica che fu la seconda tv italiana. Perché nessuno, come ricorda Articolo 21 in una nota, ha voluto mai fermare Masotti e invitarlo almeno a rispettare le regole base della buona informazione e di un corretto servizio pubblico?