Articolo 21 - Editoriali
La vittoria di papi
di Enzo Costa*
Forse ha vinto Lui. Buttarla in economia è stato il Suo modo di buttarla in caciara: difatti siamo qui a discutere di spread più o meno salito, di mercati più o meno esagitati, e a rimuovere tutto il resto. Tre anni di sgoverno sintetizzati in un Bignami monografico su conti e crisi, per di più astutamente riscritto dai sottoposti con note a margine teleberciate all’infinito (“Dicevate che senza Berlusconi lo spread sarebbe calato e non è successo!”, “Si è dimesso per senso di responsabilità!”, e via manipolando pro domo Sua). Nulla o quasi su un ventennio di disastri culturali, sfregi morali, scempi istituzionali, devastazioni e(ste)tiche. Nulla o quasi sullo spread altissimo fra senso dello Stato e Suo esempio pubblico e privato, sulla voragine nel bilancio civile del paese, squassato da continue istigazioni alla furbizia, al successo facile, alla mercificazione dei corpi, all’intolleranza. Tacerne è, ben più delle leggi ad personam, il vero colpo di spugna.
* www.enzocosta.net
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