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Articolo 21 - Editoriali
Rai, non c'è tempo da perdere
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di Usigrai

Non c'è tempo da perdere. Sulla Rai si deve intervenire subito. Il Servizio pubblico radiotelevisivo, è un bene comune che va salvaguardato in nome della democrazia.
L'Usigrai chiede da tempo una profonda riforma e torna a farlo da Stigliano (Roma), dove si sono riuniti gli Stati generali del Sindacato dei giornalisti della Rai.
Lanciamo al presidente del Consiglio Monti, al Governo e al Parlamento la sfida riformatrice: i giornalisti della Rai sono pronti, in un momento tanto impegnativo per il Paese, a prendersi le loro responsabilità, avendo idee chiare su possibili progetti di riorganizzazione, anche profonda, che investono l'attuale assetto e i modelli produttivi.
L'obiettivo è rilanciare il Servizio pubblico e il suo ruolo centrale nell'informazione del Paese.
Per questo chiediamo innanzitutto una nuova governance che liberi definitivamente la Rai dal controllo dei partiti, dei governi e delle lobby, diversificando le fonti di nomina e nel rispetto della legge che impone uguale rappresentanza di genere per i
CdA, con vincoli stringenti di incompatibilità  prima e dopo il mandato.
Bisogna far presto: non è accettabile alcun tipo di proroga dell'attuale vertice, né soluzioni di commissariamento.
Serve poi un quadro normativo di tutto il sistema radiotelevisivo che avvicini l'Italia all'Europa.
La Rai, inoltre, ha bisogno di certezza di risorse: non abbiamo tabù sullo strumento del canone.
Una svolta immediata è necessaria per la Rai e per il Paese. L'Usigrai è pronta.

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