Articolo 21 - Editoriali
Governance Rai. Lettera aperta a Monti e Passera
di Gruppo lavoratrici e lavoratori Rai âIndigneRaiâ
Riceviamo e di seguito pubblichiamo la seguente lettera aperta:
Al Presidente del Consiglio e Ministro del Tesoro
Prof. Mario Monti
e.p.c al Ministro dell Sviluppo Economico dott. Corrado Passera
Oggetto: considerazioni sulla governance aziendale Rai da parte di un gruppo di lavoratori.
Ill.mo Prof. Monti,
come lavoratori Rai e cittadini della Repubblica, osserviamo con crescente apprensione le difficoltà
che Lei incontra nella trattativa con le forze politiche, relativa alla riscrittura della governance della
nostra azienda.
Siamo, purtroppo, sempre più convinti che dietro alla gestione dell’azienda radiotelevisiva di Stato
si giochi da tempo una partita che vede coinvolti attori non sempre palesi e riconoscibili. In questi
anni il monopolio politico e manageriale di una ben precisa parte politica, è stato per la nostra
azienda devastante.
Ben lungi, infatti, dal cercare una sana gestione mirata alla crescita economica della Rai, i direttori
generali nominati dal proprietario della maggiore azienda commerciale concorrente, hanno operato
strategicamente nella direzione di un impoverimento delle offerte televisive, con l’abbandono di
produzioni strategiche per gli ascolti ed i relativi introiti pubblicitari. E questo noi lo riteniamo
scandaloso, se operato in un’azienda i cui proprietari sono, di diritto, i cittadini italiani, ai quali
nessuno sente mai il dovere e l’obbligo di rendere conto per il suo operato.
È per questo che, certi della Sua sensibilità sul futuro della Rai e di chi vi opera quotidianamente
con passione e sacrificio, nonché per l’alto senso civico ed istituzionale a difesa del bene comune
che Lei ha dimostrato nei suoi compiti di governo, noi lavoratori Le chiediamo di analizzare con
attenzione le seguenti osservazioni:
1) La Costituzione nell’art. 43 recita:
“A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante
espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di
utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici
essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente
interesse generale.”
Alla luce di tale testo, noi riteniamo che Lei potrebbe, motu proprio, proporre una riforma
della governance che coinvolga, citando le parole del summenzionato articolo, “comunità di
lavoratori o di utenti”.
Ci consenta di suggerirle uno spunto di riflessione, ovvero la necessità di una deroga dell' art. 20
della legge Gasparri , nota come "Norme di principio in materia di assetto del sistema
radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nonché delega al Governo per
l’emanazione del testo unico della radiotelevisione", dove sarebbe opportuno inserire una norma
sulla possibilità di delegare ai cittadini ed ai dipendenti l'elezione di un componente del CDA DI
GARANZIA, che sia espressione della diretta volontà dei veri proprietari dell’azienda. Questo
costituirebbe una seria premessa per aprire la strada ad una vera riforma del sistema radiotelevisivo
sul modello europeo, che tenga conto della volontà popolare e non sia mera espressione dei partiti
politici.
2) Modelli di governance di aziende televisive europee, nei quali vengano coinvolte le realtà
sociali, civili e politiche dell’intera nazione, sono già esempi virtuosi da decenni.
Ci sembra opportuno ricordarLe lo straordinario modello della ZDF tedesca. Canale
pubblico nella quale un Consiglio Televisivo, espressione di quelle forze appena
menzionate, elegge ben otto dei quattordici membri del Consiglio di Amministrazione.
CdA che a sua volta elegge, con maggioranza dei tre quinti, il Direttore Generale.
Come può ben vedere, in questo modo il saggio legislatore ha garantito alla tv pubblica
tedesca la certezza che gli organi di governo della stessa saranno sempre a controllo
pubblico, ovvero si stabilisce il reale principio che, in ultima analisi, il vero proprietario è e
deve essere il cittadino.
Certi di una sua attenta lettura della presente,
voglia gradire i nostri migliori saluti ed un sincero augurio di buon lavoro, nell’interesse del
nostro Paese e del futuro di ognuno di noi.
Gruppo lavoratrici e lavoratori Rai “IndigneRai”
Roma, li 20/03/2012
Al Presidente del Consiglio e Ministro del Tesoro
Prof. Mario Monti
e.p.c al Ministro dell Sviluppo Economico dott. Corrado Passera
Oggetto: considerazioni sulla governance aziendale Rai da parte di un gruppo di lavoratori.
Ill.mo Prof. Monti,
come lavoratori Rai e cittadini della Repubblica, osserviamo con crescente apprensione le difficoltà
che Lei incontra nella trattativa con le forze politiche, relativa alla riscrittura della governance della
nostra azienda.
Siamo, purtroppo, sempre più convinti che dietro alla gestione dell’azienda radiotelevisiva di Stato
si giochi da tempo una partita che vede coinvolti attori non sempre palesi e riconoscibili. In questi
anni il monopolio politico e manageriale di una ben precisa parte politica, è stato per la nostra
azienda devastante.
Ben lungi, infatti, dal cercare una sana gestione mirata alla crescita economica della Rai, i direttori
generali nominati dal proprietario della maggiore azienda commerciale concorrente, hanno operato
strategicamente nella direzione di un impoverimento delle offerte televisive, con l’abbandono di
produzioni strategiche per gli ascolti ed i relativi introiti pubblicitari. E questo noi lo riteniamo
scandaloso, se operato in un’azienda i cui proprietari sono, di diritto, i cittadini italiani, ai quali
nessuno sente mai il dovere e l’obbligo di rendere conto per il suo operato.
È per questo che, certi della Sua sensibilità sul futuro della Rai e di chi vi opera quotidianamente
con passione e sacrificio, nonché per l’alto senso civico ed istituzionale a difesa del bene comune
che Lei ha dimostrato nei suoi compiti di governo, noi lavoratori Le chiediamo di analizzare con
attenzione le seguenti osservazioni:
1) La Costituzione nell’art. 43 recita:
“A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante
espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di
utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici
essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente
interesse generale.”
Alla luce di tale testo, noi riteniamo che Lei potrebbe, motu proprio, proporre una riforma
della governance che coinvolga, citando le parole del summenzionato articolo, “comunità di
lavoratori o di utenti”.
Ci consenta di suggerirle uno spunto di riflessione, ovvero la necessità di una deroga dell' art. 20
della legge Gasparri , nota come "Norme di principio in materia di assetto del sistema
radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nonché delega al Governo per
l’emanazione del testo unico della radiotelevisione", dove sarebbe opportuno inserire una norma
sulla possibilità di delegare ai cittadini ed ai dipendenti l'elezione di un componente del CDA DI
GARANZIA, che sia espressione della diretta volontà dei veri proprietari dell’azienda. Questo
costituirebbe una seria premessa per aprire la strada ad una vera riforma del sistema radiotelevisivo
sul modello europeo, che tenga conto della volontà popolare e non sia mera espressione dei partiti
politici.
2) Modelli di governance di aziende televisive europee, nei quali vengano coinvolte le realtà
sociali, civili e politiche dell’intera nazione, sono già esempi virtuosi da decenni.
Ci sembra opportuno ricordarLe lo straordinario modello della ZDF tedesca. Canale
pubblico nella quale un Consiglio Televisivo, espressione di quelle forze appena
menzionate, elegge ben otto dei quattordici membri del Consiglio di Amministrazione.
CdA che a sua volta elegge, con maggioranza dei tre quinti, il Direttore Generale.
Come può ben vedere, in questo modo il saggio legislatore ha garantito alla tv pubblica
tedesca la certezza che gli organi di governo della stessa saranno sempre a controllo
pubblico, ovvero si stabilisce il reale principio che, in ultima analisi, il vero proprietario è e
deve essere il cittadino.
Certi di una sua attenta lettura della presente,
voglia gradire i nostri migliori saluti ed un sincero augurio di buon lavoro, nell’interesse del
nostro Paese e del futuro di ognuno di noi.
Gruppo lavoratrici e lavoratori Rai “IndigneRai”
Roma, li 20/03/2012
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