di Gruppo Everyone
A Cosenza vivono alcune famiglie Rom romene, per un totale di circa 90 individui, con donne, bambini, malati. Con Decreto dell’1 ottobre 2009, il Prefetto di Cosenza ha emesso un provvedimento di allontanamento dallo Stato nei confronti dei Rom appartenenti alla comunità rumena potentina, disponendone l'allontanamento e intimando loro di lasciare il territorio nazionale entro il termine di trenta giorni dalla data di notifica del provvedimento, con divieto di reingresso per cinque anni dall'effettivo allontanamento dal territorio nazionale. Lo rende noto l’associazione cosentina “La Kasbah”, che, insieme ad altre associazioni locali e a un team di avvocati dell'ASGI, ha inoltrato un ricorso contro il provvedimento e ha lanciato una petizione.
A questi cittadini comunitari si contesta di non essere in grado di indicare la data di effettivo ingresso in Italia; di non poter dimostrare mezzi leciti di sostentamento e di vivere nel territorio italiano senza alcuna dimora effettiva, motivi per i quali gli stessi rom costituirebbero “una minaccia concreta, effettiva e grave ai diritti fondamentali della persona ovvero all’incolumità pubblica, rendendo incompatibile la civile convivenza”.
“Il provvedimento prefettizio è assolutamente infondato e costituisce palese violazione al principio di uguaglianza e non discriminazione” affermano i co-presidenti del Gruppo EveryOne RobertoMalini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. “Risulta evidente infatti la violazione di quanto previsto dalla legge 30 del 2007, come modificata dal decreto legislativo n.32 del 2008, che prevede l’allontanamento forzato del cittadino comunitario” spiegano gli attivisti, “soltanto per motivi imperativi di pubblica sicurezza, che sussistono quando la persona da allontanare abbia tenuto comportamenti che costituiscano una minaccia concreta, effettiva e grave ai diritti fondamentali della persona, ovvero all'incolumità pubblica. Tale provvedimento” continuano Malini, Pegoraro e Picciau, “costituisce una violazione della direttiva 2004/38/CE, nonché dell’art. 4 del Protocollo addizionale n.4 della Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’Uomo, in quanto colpisce indiscriminatamente un’intera comunità e non singole persone, così come prescritto dalla legge; questo, per altro, in ragione della loro provenienza e delle loro condizioni di disagio economico ed alloggiativo. Ne rileviamo dunque che i ‘provvedimenti-fotocopia’ di allontanamento forzato dal territorio nazionale disposti dal Prefetto di Cosenza violano dunque i più elementari principi di legalità e si pongono in contrasto con la normativa comunitaria e le leggi interne di attuazione in materia di libera circolazione dei cittadini comunitari”.
Per tutte queste ragioni il Gruppo EveryOn, assieme all’associazione “La Kasbah”. chiede formalmente al Prefetto di Cosenza, dr. Melchiorre Fallica, di ritirare in autotutela i provvedimenti di allontanamento forzato già emessi.
“Chiediamo al Sindaco PD di Cosenza, avv. Salvatore Perugini, di prendere una posizione a tutela della comunità Rom locale, che sia coerente con i propositi e gli ideali del suo partito e che preveda un programma di assistenza e inserimento sociale per tutte le famiglie Rom coinvolte. Infine,” concludono i leader di EveryOne, “chiediamo alla Magistratura di dichiarare l’illegittimità dei provvedimenti di espulsione, ove gli stessi non siano immediatamente ritirati”.
Il Gruppo EveryOne ha inviato un dossier ai membri della Commissione europea e del Gruppo libertà pubbliche al Parlamento europeo, sollecitando inoltre agli eurodeputati ALDE la presentazione di un’immediata interrogazione.