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Articolo 21 - Editoriali
Marziani televisivi in Francia
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di Ennio Remondino

Leggo su Le Figaro che entro un mese dovrà essere scelto il nuovo presidente di Francetélévisions, la Rai d'oltralpe. Candidati alla sfida. Cinque quelli rimasti in lizza, su una rosa iniziale di 17. La cosa che più sorprende, leggendo la vicenda con occhio italiano, è il meccanismo attraverso cui avverrà la scelta. Nessuna trattativa fra maggioranza e opposizione e fra partiti dell'uno e l'altro schieramento. Nessuna mediazione di nessun "gran sacerdote" dei Palazzi. Sfida diretta a colpi di programma. Tre settimane da oggi per l'ultimo "ripasso", poi, il 4 e 5 luglio, gli esami di "maturità radiotelevisiva" di fronte al Consiglio superiore dell'audiovisivo. Esposizione del programma, e poi le domande non sempre benevoli da parte dei commissari. Il giorno dopo, l'assegnazione del titolo a maggioranza qualificata. Viva la Francia.
Liberation, che essendo giornale di sinistra è in quanto tale sospetto, ci viene a dire che -sorpresa, sorpresa- tutti i candidati alla Presidenza, di televisione ne capiscono qualche cosa. Segno di provincialismo forse. Marc Tessier è candidato a succedersi. Amministratore accorto, Tessier  sembra si sia occupato con successo di televisione a pagamento, di digitale e di informazione internazionale (che non è una parolaccia).
Patrik de Carolis è giornalista, scrittore, autore, produttore e conduttore di trasmissioni televisive. Creativo e professionista interno la mondo della televisione sia pubblica che privata. 
Potenziale Presidente donna, Simone Harari, è una donna d'affari che si è occupata sempre e con successo di produzioni televisive e di cinema in diversi gruppi privati del settore. Norbert Balit, viene definito un abitué della Tv pubblica, dove ha lavorato per 20 anni. Esperto di canali di informazione internazionale, Norbert ha alle spalle una carriera alla gavetta: da giornalista a vice direttore generale.
José Frèches, viene definito l'unico candidato "apertamente politico". Vicino il Presidente Chirac, è stato comunque conservatore di musei, presidente di una casa editrice, scrittore di romanzi di successo e amministratore di galleria d'arte. Se questa e' la candidatura "più politica" nel mazzo, verrebbe voglia di comprare in blocco tutto i bouquet. I due giornali francesi precisano che i 5 candidati avranno a disposizione tempi rigorosamente eguali per esporre il loro programma di governo e per rispondere alle domande dei "commissari d'esame". Par condicio garantita a tassametro e senza offerte promozionali per gli "amici".
L'ultima curiosità riguarda la "Commissione d'esame". Il Consiglio Superiore dell'Audiovisivo (CSA), è stato costituito nel 1998. E' una autorità amministrativa indipendente composta da nove commissari eletti per sei anni: tre vengono nominati dal Presidente dell'Assemblea nazionale, tre dal Senato e tre dal Presidente della Repubblica che sceglie anche il presidente del CSA.
Cronache marziane.

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