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Articolo 21 - Editoriali
Sul contratto di Bruno Vespa
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di Giuseppe Giulietti

Ma di che cosa stiamo parlando. Penso che molti e lo stesso Bruno Vespa fingano di capire il  vero problema posto dal consigliere di amministrazione della Rai  Nino Rizzo Nervo, che non è lâ??ammontare dellâ??emolumento ma la regolaritĂ  delle procedure del rinnovo contrattuale. Le riassumo: il contratto di Vespa scadeva il 31 agosto del 2006 e la Rai poteva prolungarlo sino al 31 agosto del 2007 esercitando unâ??opzione entro il 31 dicembre del 2005. Bene, il consiglio di amministrazione presieduto da Alberoni nonostante fosse a fine mandato ha deciso di esercitare con ben nove mesi di anticipo lâ??opzione che avrebbe trattenuto Vespa in Rai sino al 2007 ed in piĂš ha deliberato che Vespa avrebbe potuto esercitare auotonomamente unâ??altra opzione per rimanere sino al 31 agosto del 2010. In questo caso subentrava un â??ulteriore clausola del silenzio-assenso da parte dellâ??azienda di soli otto giorni. Vespa ha esercitato quellâ??opzione il 26 maggio scorso, cinque giorni prima dellâ??insediamento del nuovo consiglio che si è riunito per la prima volta il 7 giugno quando la clausola del silenzio-assenso si era giĂ  esaurita da quattro giorni. A questo punto chiedo al direttore generale, al consigliere Petroni che era membro anche del precedente consiglio e allo stesso Vespa: quale altro contratto Rai prevede clausole cosĂŹ favorevoli al contraente? Quali i motivi dâ??urgenza che non consentivano di far deliberare il nuovo consiglio? Vespa era tenuto dal precedente contratto a rimanere in Rai sino al 2007, quindi sino a quella data non poteva accettare alcuna altra offerta professionale come oggi lascia invece  intendere.
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