di Frulletti e Matteucci
da L'UnitÃ
UNIONE IGNORATA Ancora una volta la designazione di Siniscalco prescinde dallâ??opposizione. Prodi e Fassino: così si affossa la Rai.
«Il proprietario di Mediaset vuole decidere a tutti i costi, da solo, il presidente dellâ??azienda concorrente». Ã? durissima la reazione del segretario dei Ds Piero Fassino alla designazione di Giulio Malgara a presidente della Rai fatta dal ministro del Tesoro Siniscalco. Come altrettanto indignati sono i commenti degli altri leader del centrosinistra, tanto che Romano Prodi annuncia che lâ??Unione non lo voterà . Perplessità anche di An e Udc per un nome che è legato a doppio filo a Silvio Berlusconi. Malgara infatti oltre a essere il presidente dellâ??Upa è anche lâ??inventore dellâ??Auditel e con il presidente del Consiglio ha una salda amicizia dâ??affari iniziata negli anni 80 quando nacque lâ??impero tv di Berlusconi che Malgara inondò di spot.
di Vladimiro Frulletti
UNA PROPOSTA INDECENTE così lâ??Unione commenta la volontà del ministro del Tesoro Siniscalco di far sedere sulla poltrona di presidente Rai Giulio Malgara, imprenditore e capo dellâ??Upa, lâ??associazione che riunisce la maggior parte degli investitori pubblicitari, e dellâ??Auditel, quel sistema che decreta (calcolando gli ascolti) la fortuna o la sfortuna delle trasmissioni tv. Ma in più (cosa che dalle parti del centrodestra non guasta mai) è anche amico intimo del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, visto che fin dagli anni â??80 lo ha accompagnato (portandogli un sacco di pubblicità )nella costruzione del suo impero televisivo. Un profilo così smaccatamente di parte che porta il segretario dei Ds Piero Fassino a «denunciare ancora una volta lâ??assurdità di una situazione che vede il proprietario di Mediaset voler decidere a tutti i costi, da solo, il presidente dellâ??azienda concorrente». Parole molto dure che fanno il paio con quelle del presidente della Margherita Francesco Rutelli che arriva a ritenere che proponendo Malgara il ministro Siniscalco si sia di fatto screditato. Opinioni che Prodi traduce sottolineando che lâ??Unione quel nome non lo voterà . «Mi era stato fatto il nome di Malgara - spiega il Professore - e avevo detto che non era possibile trovare un accordo su questo. Ã? stato presentato ugualmente e non capisco davvero perché». Ma la designazione di Malgara, che ha sollevato le proteste anche di Fnsi e Usigrai e delle associazioni dei consumatori, ha anche spiazzato parte del centrodestra. Michele Bonatesta, che nella commissione di Vigilanza sulla Rai rappresenta An ad esempio di dice «perplesso» perché «designare un personaggio con un tale profilo significa avere della Rai una concezione ben precisa: sempre meno servizio pubblico e sempre più azienda commerciale» e anche Antonio Iervolino dellâ??Udc si mostra poco convinto dellâ??idea di Siniscalco. Anche perché la possibilità che Malgara ottenga i 2/3 dei voti della Vigilanza (come prescrive la legge) è pressoché nulla. Il voto che doveva esserci ieri sera proprio su richiesta dellâ??Udc è stato rinviato a martedì. Il presidente Claudio Petruccioli prevede che «se lâ??opposizione resta compatta, e tutti votano contro, anche questâ??ipotesi cadrà ». Come era già accaduto sul nome di Andrea Monorchio. Resta da capire, come dice Prodi, perché Il Polo dopo Monorchio adesso mandi a farsi impallinare anche Malgara. Sicuramente câ??è il tentativo di scaricare sul centrosinistra la responsabilità del empasse in Rai. Non a caso ieri sia Isabella Bertolini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, che Giorgio Lainati della Vigilanza, hanno sostenuto che il centrosinistra sa solo dire dei «no» e che così gioca allo «sfascio» della Rai. Ma fin qui si tratta solo polemica pre-elettorale. Per il capogruppo Ds in commissione di Vigilanza Giuseppe Giulietti il vero obiettivo di Berlusconi è avere in Rai sia un presidente sia un direttore (che sarebbe lâ??attuale Flavio Cattaneo) di sua fiducia. Per questo lâ??intesa con lâ??opposizione non viene neppure cercata e qualsiasi figura (come quella di Petruccioli) dotata di autonomia viene affondata. Berlusconi infatti teme di perdere il controllo del cda Rai senza un presidente â??suoâ?. Ora degli attuali 7 componenti (a cui andranno aggiunti altri due nomi fatti dal ministero del Tesoro fra cui appunto il presidente)tre sono dellâ??opposizione e quattro del Polo. Ma fra questi câ??è lâ??Udc Marco Staderini considerato da Palazzo Chigi «non affidabile» (perché legato al presidente della Camera Pierferdinando Casini). Ecco allora che se rimane il vuoto la prossima mossa potrebbe essere quella di sostituire Urbani con un rappresentante di Forza Italia in là con gli anni. Qualcuno un poâ?? più vecchio di Curzi, così da prenderne il posto di presidente pro-tempore per guidare la Rai fino alle elezioni del 2006.
di Laura Matteucci
Lâ??UOMO DEGLI SPOTUndici anni dopo la prima nomination, che fu appunto nel â??94 e che si concluse con lâ??elezione di Letizia Moratti, Giulio Malgara è di nuovo designato presidente della Rai.
Milanese, 67 anni il prossimo 28 ottobre, Malgara è considerato il più importante manager pubblicitario italiano, tra i maggiori esperti di mass media. Ma non solo, perchè lâ??uomo che la Cdl vorrebbe vedere alla presidenza, e che invece con ogni probabilità verrà impallinato anche stavolta visto che lâ??opposizione non ne vuole sapere e pure An e lâ??Udc contano parecchi mal di pancia, ha accumulato una incredibile sfilza di nomine, cariche e incarichi che ne hanno legato il nome allâ??Auditel così come allâ??olio Cuore, passando per i tortellini Paf, i salumi Negroni, e pure per la Lega società pallacanestro serie A, di cui è stato presidente fino a poco più di un anno fa.
Cariche che lâ??hanno legato anche al finanziere Raul Gardini, con cui nei primi anni Novanta fondò la società Garma, così come - soprattutto - a Berlusconi. Del quale ha accompagnato con «benevolenza» la scalata televisiva e pubblicitaria in ventâ??anni di presidenza dellâ??Upa - Utenti pubblicitari associati, in sostanza lâ??associazione che riunisce che riunisce le 500 maggiori società industriali e commerciali che investono in pubblicità .
«Al momento non ho alcuna dichiarazione da fare, taccio per rispetto delle istituzioni», dice lui adesso. Ma solo qualche giorno fa, da presidente dellâ??Upa, aveva rilasciato dichiarazioni che parevano del presidente Rai: «Vogliamo una Rai forte e competitiva. Una Rai unita perchè unâ??azienda sana che rappresenta un preziosissimo patrimonio culturale per il Paese non va nè spezzettata nè indebolita». Ribadendo così la sua già nota avversione per una Rai privatizzata.
Anche sulla legge Gasparri si è espresso più volte, e mai per bocciarla: «Nel complesso apprezzabile - lâ??ha definita più volte - perchè favorisce e regola lâ??introduzione di nuovi mezzi nel nostro sistema a cominciare da quelli digitali». Anche se «questo non significa adesione incondizionata». Bontà sua.
Lui adesso non dice, ma di lui si dice parecchio. Ha inventato e fondato lâ??Auditel (nellâ??84), tanto per iniziare, la società di rilevazione degli ascolti televisivi di cui è presidente, controllata per circa il 70% da Rai e Mediaset. Ed è presidente anche dellâ??Audipress, creata insieme alla Federazione degli editori dei giornali per rilevare i dati di lettura di quotidiani e periodici.
Malgara è lâ??uomo dellâ??alluvione pubblicitaria degli anni Ottanta, studiata già dieci anni prima con lâ??esordiente Berlusconi sotto forma di liberalizzazione degli spot in tv, che sarà uno dei cavalli di battaglia dellâ??Upa. Risultato: nel giro di pochi anni, il fatturato pubblicitario televisivo monta da 90 a 6mila miliardi. Inizia così unâ??amicizia in affari con lâ??attuale presidente del Consiglio che non ha mai smesso di dare i suoi frutti.
Lui, Malgara, allâ??epoca era già un solido imprenditore. Nel â??72 aveva fondato la Quaker Italia, che nel â??75 si unisce alla Chiari & Forti (oggi Malgara Chiari & Forti, visto che nel frattempo è diventata sua). Nel â??76 rilancia lâ??olio Cuore, e mentre diventa presidente sia dellâ??Upa che dellâ??Auditel, lancia in Italia Gatorade (â??88), un altro deciso successo. Nel â??92 fonda la Garma con Raul Gardini, che morirà suicida lâ??anno dopo, acquista la Crippa Berger Fonti Levissima e le società Recoaro e Pejo, siglando pure un accordo per la distribuzione dellâ??acqua Fiuggi.
La corsa dellâ??imprenditore Malgara non si ferma. Nel â??98 acquisisce Paf - Prodotti alimentari freschi, il secondo produttore italiano di pasta ripiena fresca. E nello stesso anno compra pure da Kraft Jacobs Suchard la Fini di Modena, diventando così anche il re dellâ??aceto balsamico. Nel frattempo, con la multinazionale svizzera Hero firma un accordo per la distribuzione esclusiva per lâ??Italia di tutta la sua gamma di prodotti (dalle marmellate ai succhi di frutta). Nel 2001 rileva dai soci del gruppo Chiari & Forti le rispettive quote, diventandone lâ??unico azionista, e cambiando infatti anche ragione sociale.
E siccome alle cariche non câ??è mai fine, nel â??90 era stato nominato Cavaliere del Lavoro, e nel 2002 ha ricevuto la laurea ad honorem in economia aziendale alla Caâ?? Foscari di Venezia. E ora?