di Federico Orlando
Un tribunale americano ha ordinato l??arresto della giornalista Judith Miller del New York Times. Essa non ha voluto svelare da chi aveva saputo i seguenti fatti: nei mesi che precedettero la guerra in Iraq, motivata da presunti arsenali segreti di Saddam, il controspionaggio militare italiano Sismi informò la Cia che l??Iraq stava acquistando dal Niger, paese poverissimo dell??Africa equatoriale ex francese, 500 tonnellate di uranio puro. Alla disperata ricerca di prove che confermassero la sua tesi, Bush spedisce in Niger l??ex ambasciatore Joseph C.Nilson. Questi torna a Washington e dichiara che sono tutte balle. Grande disappunto della Casa Bianca, dove, per vendetta o per altro, si fa sapere a due giornalisti che la moglie di Wilson, signora Valerie Plame, è agente della Cia sotto copertura. Qual era la gola profonda che aveva fatto la rivelazione a Judith Miller del NYT e Mattews Cooper di Time?
Quest??ultimo ne scrive sul suo settimanale e ??brucia? , così, un agente coperto della Cia, che è reato federale. La Miller non scrive. Rinviati entrambi a giudizio e condannati nel 2004, ora Cooper fa sapere ai giudici d??essere stato autorizzato dal suo informatore a rivelarne l??identità; ed è libero. La Miller, invece, in base al Primo Emendamento della Costituzione, si rifiuta di fare altrettanto, ed è stata trasferita in un carcere dove, secondo il giudice, ??cambierà idea?. Era questa l??accusa che i Berlusconi, i Previti e compagni facevano a Di Pietro quando arrestava i loro amici. A parte questo, chi ha ragione : Bush e il tribunale che impongono la ??ragion di Stato? o Judith Miller a difendere la libertà di stampa invocando la Costituzione?
Più volte abbbiamo ricordato l??affermazione di un padre fondatore degli Starti Uniti, Thomas Jefferson : ??L??America sarà ciò che saranno i suoi liberi giornali?. Giuseppe D??Avanzo ha ricordato, a sua volta, su La Repubblica l??ultima sentenza del grande costituzionalista Hugo Black, giudice della Corte Suprema morto nel 1971, per una causa intentata dal Pentagono contro il New York Times che aveva pubblicato documenti sulla guerra in Indocina: ??Oggi per la prima volta nei ,nel 192 anni trascorsi dalla fondazione della repubblica, viene chiesto ai tribunali federali di affermare che il Primo Emendamento significa che il governo può impedire la pubblicazione di notizie di vitale importanza per il popolo di questo Paese. La stampa, dal punto di vista dei Padri fondatori, deve servire ai governati, non ai governanti. Il potere del governo di censurare la stampa è stato abolito perché la stampa rimanesse per sempre libera di censurare il governo?. Esemplare pagina di letteratura politica: la Costituzione c??è non perché il governo censuri la stampa ma perché la stampa sia libera di censurare il governo. Cioè sia contropotere. Questo dice il Primo Emendamento, che in Italia si chiama, diciamo così, articolo 21 della Costituzione.
Ma come in America, anche in Italia ci sono teste di Pera nel governo, nella magistratura, in parlamento, nella chiesa, nell??amministrazione, nei giornali, che pensano il contrario, e cioè che la stampa debba essere sottoposta a censura nell??interesse del governo, cioè del potere: non è questo che disse Berlusconi arrivando a Palazzo Chigi? Non disse: ??Com??è possibile che in una democrazia l??informazione stia contro il governo, che rappresenta la maggioranza?? Così ragiona la destra in Italia, e ora anche in America. Il Patriot Act non è altro che il regime di guerra (censura, legge del sospetto, garanzie costituzionali attenuate) applicato al fronte interno. Certo, i Patriot Act alla Bush e i diktat bulgari alla Berlusconi sono tanto più facili da far digerire ai cittadini quanto più la stampa perde prestigio per deficit di autonomia finanziaria e di moralità dei giornalisti. E?? così che in America si moltiplicano le denuncie contro giornalisti che difendono la riservatezza delle fonti; e che in Italia la destra arrivi al punto di contestare al cittadino Biagi il diritto di far sapere che alle primarie voterà Prodi. Chi ridicolizza questi imbecilli? Chi contesta quei diktat, oltre gli addetti ai lavori? In una democrazia la stampa può difendersi solo se i ??governati? ?? per usare la formula di Hugo Black- sentiranno la libertà dei giornali come diritto loro e non come privilegio dei giornalisti. E se i giornalisti non faranno nulla per in durre i ??governati? in errore.