di Vittorio Emiliani
Dov??è finita la cultura in TV? Dove vanno a finire i soldi che i contribuenti italiani versano annualmente alla Rai? Perché dobbiamo continuare a sorbirci, in prima serata, quattro mentecatti mandati su un??isola deserta che giocano a fare i Robinson Crusoe della TV spazzatura? Tante domande, che rimangono, purtroppo, senza risposta? e noi? paghiamo!
Ai consiglieri di amministrazione
della Rai, viale Mazzini,14 Roma
Gentile consigliere,
nei palinsesti autunno-inverno della Rai, variamente giudicati, non so quali novità attendano le trasmissioni culturali in generale e in particolare quelle musicali. So invece che nei palinsesti della primavera appena conclusa, gli impegni televisivi della emittente pubblica in fatto di musica sinfonica, cameristica e operistica erano, come minimo, deprimenti. Malgrado la Rai introiti dal canone quasi un 1 miliardo e mezzo di euro (oltre la metà delle sue entrate), la musica colta continua ad apparire in video in modo del tutto sporadico e quel poco ad orari grotteschi. Dopo la soppressione su Raiuno della rubrica ??All??Opera!? ben condotta da Antonio Lubrano, rimangono due soli appuntamenti fissi : la bella e divertente rubrica operistica ??Prima della prima? di Rosaria Bronzetti e i concerti di Raitre ripresi, prevalentemente, dalla stagione dell??unico complesso sinfonico Rai e cioè la validissima Orchestra Sinfonica Nazionale di Torino. Ebbene, questi concerti, introdotti da Piero Gelli, sono scivolati, il giovedì, all??1,15?? di notte (sempre che i programmi precedenti lo consentano), cioè ad un??ora che esclude qualunque idea di servizio pubblico. E?? andata ancora peggio a ??Prima della prima? sbattuta addirittura all??1,25?? e oltre, per gli insonni.
Tutti qui, se non erro, gli impegni inverno-primavera del servizio pubblico televisivo pagato ancora da oltre 16 milioni di italiani. La stessa Mediaset ?? che, va detto, non riceve un euro di canone ?? programma lo stesso numero di impegni, cioè due, ma in altri orari : la rubrica ??Loggione? va in onda infatti il sabato mattina alle 8,30?? e i concerti della Filarmonica della Scala sono stati trasmessi sin qui, più o meno allo stesso orario, alla domenica. Non è il massimo, ma è già una collocazione meno sprezzante per il pubblico. Soltanto qualche anno fa la Rai aveva una stagione musicale e operistica, collocava ??All??Opera!?, ??Prima della prima? e i propri concerti in orari accettabili, realizzava su Raidue una sorta di stagione estiva dell??opera, recuperava il Concorso Callas, ecc.
E?? mai possibile che non si possano garantire alla musica (anche al jazz naturalmente, e ad altri generi) standard minimi di presenza in video evitando la vergogna di quell??esilio della grande musica in piena notte, nonostante canone e contratto di servizio ? E?? possibile chiedere al nuovo CdA un impegno in questo senso per il 2006 ? Ce lo auguriamo in molti, credo. Un saluto cordiale
Vittorio Emiliani