di Vladimiro Frulletti
Sondaggio Swg per lâ??Unità : lâ??80% è convinto che il Paese sarà la prossima vittima
Ma il 91% non vuole cambiare abitudini. «Lasciare lâ??Iraq?», sì, anche se il rischio non diminuirÃ
da L'UnitÃ
SICURAMENTE molto preoccupati, ma anche decisi a non cambiare le proprie abitudini. Convinti che lâ??Italia dovrebbe ritirare le proprie truppe dallâ??Iraq, anche se questo non diminuirà il rischio che il nostro Paese possa essere la prossima vittima dei terroristi. Ã? questa lâ??opinione degli italiani allâ??indomani degli attentati terroristici di Londra che emerge dal sondaggio Swg per lâ??Unità . La ricerca dellâ??istituto triestino è stata fatta venerdì sera quando gli italiani avevano negli occhi, oramai da qualche ora, il dramma londinese.
La paura
Il quadro descritto da Swg mostra che nel nostro paese il timore di poter essere vittime di un attentato terroristico è forte e diffuso. Tocca tutti gli strati sociali e le classi dâ??età e non câ??è distinzione nella collocazione politica. Infatti è lâ??80% degli italiani a dirsi «molto» o «abbastanza» preoccupati che lâ??Italia, dopo le bombe londinesi, possa essere il prossimo obiettivo dei terroristi. Una percentuale molto alta che non conosce differenze sostanziali tra scala destra-sinistra. Si va infatti dal 76% di chi si definisce di destra allâ??84% di chi si colloca a sinistra. Gli elettori di centrodestra preoccupati poi sono il 78%, mentre quelli di centrosinistra lâ??81%. La percentuale più bassa (66%), stranamente, invece si ritrova fra gli elettori di centro.
Fatalisti
Ma se da una parte gli italiani temono che i prossimi attentati possano riguardare lâ??Italia, dallâ??altra non paiono intenzionati a cambiare le proprie abitudini quotidiane. Ben il 91% è deciso a non farsi sconvolgere lâ??esistenza dalla paura. E fra quelli che invece sono propensi a cambiare abitudini (solo il 9%) câ??è chi cercherà di non prendere più mezzi pubblici o di evitare luoghi affollati e chi eviterà di andare allâ??estero in viaggio.
Via dallâ??Iraq
Su questo punto lâ??indicazione che arriva alla politica è molto chiara. Ben 6 italiani su 10 sono contrari al prolungamento della missione tricolore in Iraq. Le percentuali più alte di contrari alla guerra si ritrovano fra le donne (71%) e fra i giovani, dove sono per il ritiro dei nostri soldati oltre il 74% di chi ha fra i 18 e i 24 anni e il 65% di chi ha fra i 25 e i 34 anni. Quanto allâ??autocollocazione politica naturalmente gli elettori di centrosinistra (74%) e di sinistra (86%) sono i più convinti del ritiro. Tuttavia i contrari al prolungamento della missione militare italiana sono la maggioranza anche a destra (52%). Solo fra chi si colloca al centro o nel centrodestra i favorevoli battono i contrari. Sono numeri che si ripetono oramai da un poâ?? di tempo. Ad esempio a marzo i favorevoli alla presenza militare in Iraq erano il 34%, come a settembre 2004. Dalle rilevazioni della Swg fatte a partire da febbraio del 2004 fino a oggi gli italiani contrari alla guerra sono sempre stati la maggioranza. Quindi quel 60% che venerdì sera si dice favorevole al rientro dei nostri soldati è un dato che secondo i ricercatori Swg solo in parte trova la sua spiegazione nelle bombe londinesi e quindi nella volontà di sottrarsi dal mirino dei terroristi. Infatti per il 60% il pericolo bombe in Italia rimarrebbe invariato anche in caso di ritiro, solo il 32% ritiene che diminuirebbe. La maggior parte di questâ??ultimi si trova fra centrosinistra e sinistra, ma anche qui non è mai maggioranza.
Cosa fare
Un ulteriore prova di questa convinzione câ?? è il dato che solo il 15% degli italiani ritiene che per eliminare o ridurre il terrorismo islamico servirebbe ritirare tutte le forze di occupazione dallâ??Iraq. Una percentuale bassa che si ripete trasversalmente da destra a sinistra. Insomma gli italiani pensano che le â??armiâ? per battere le bombe siano altre. In maggioranza (relativa) indicano la risoluzione del conflitto tra Israele e Palestina (qui le percentuali degli â??scolarizzatiâ? e di chi si colloca a sinistra sono più alte che sta a destra) e la cattura di Bin Laden. In questo caso si tratta di persone meno istruite che si collocano a destra dove sono ben il 51% quelli che pensano che una volta preso Bin Laden il terrorismo sarà sconfitto. . .