I giornalisti di la7 chiedono immediata chiarezza allâ??azienda e al direttore del tg  e direttore editoriale dellâ??emittente di telecom, Giulio giustiniani:

Lâ??arrivo a settembre di antonello piroso come vicedirettore alla conduzione del tg delle 20 e lâ??avvio di un canale digitale terrestre dedicato interamente alle news aprono una serie di incognite sul futuro del terzo polo tv del paese.

1) piroso eâ?? un valido e apprezzato conduttore del talk show â??omnibusâ?� ma il tg di prima serata di la7 non deve in alcun modo trasformarsi in un salotto tv: chiacchere ,commenti e notizie poche.

Spazi in scaletta, numero di servizi, copertura degli eventi dallâ??interno e dagli esteri non devono subire riduzioni in nessuna edizione. Il rilancio del tg semmai passa da un potenziamento della produzione e della macchina  redazionale, non basta il â??volto nuovoâ?�

2) il nascituro canale digitale terrestre affidato al vicedirettore carmine fotia non dovraâ?? essere come dice giustiniani al corriere della sera  â??â?¦..il canale dove verranno realizzate dirette e speciali ormai caretteristiche di la7â?�: dirette e speciali che hanno caratterizzato in termini di identitaâ?? di rete e di ascolto lâ??emittente  devono restare prioritariamente in programmazione sul canale analogico e se davvero lâ??azienda punta ad una sperimentazione del digitale terrestre presenti un convincente piano editoriale e di investimenti nel settore.

In realtaâ?? eâ?? in corso da tempo un attacco dallâ??interno allâ??informazione di la 7: ricordiamo la condanna nel 2004 del tribunale di roma per comportamento antisindacale dellâ??azienda per la serrata aziendale contro il diritto di sciopero dei giornalisti ; il tentativo allâ??inizio dellâ??anno di appaltare ad un service esterno  la programmazione digitale dello sport, la recente riduzione dellâ??edizione notturna del tg e la annunciata cancellazione dei programmi di approfondimento della redazione sportiva.

I giornalisti di la7 respingono dunque con forza qualsiasi progetto che punti a â??liquidareâ?� e marginalizzare lâ??informazione proprio alla vigilia di una stagione tv cruciale come quella delle prossime elezioni politiche di primavera.