di Ambra Murè
E’ la prassi. Periodicamente tutti gli Stati vengono sottoposti all’esame del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Lo scorso febbraio è stato il turno dell’Italia, che, passata sotto l’attenta lente di ingrandimento dell’Onu, non ha fatto proprio una bella figura. Alla fine, le raccomandazioni di Ginevra sono state ben 92. Il nostro Governo ne ha recepito la maggior parte (80), respingendo però quelle più importanti. Questa almeno è l'opinione di Pietro Marcenaro, senatore del Partito Democratrico e presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Tra i punti più controversi: il rifiuto di colmare il vuoto del nostro Codice Penale, introducendo una definizione esplicita di tortura, o di depenalizzare il reato di immigrazione clandestina.
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