di Elisabetta Viozzi
La clandestinità è reato o no? Molti i ricorsi presentati da tribunali e giudici di pace, dopo il famoso pacchetto sicurezza che istituisce il reato di ingresso illegale. La consulta sembrerebbe orientata a risolvere la questione: il reato di clandestinità è legittimo, ma non l’aggravante.
Sono ben 110 i processi per «ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato» sospesi: i giudici si sono rivolti alla Corte costituzionale per capire se l’articolo del Pacchetto sicurezza che trasforma la clandestinità in un reato è costituzionale o meno. La Consulta si è riunita il 9 giugno in Camera di consiglio per decidere in particolare sulla clandestinità come aggravante, che comporta un aumento fino ad un terzo della pena prevista per il reato se l’imputato è uno straniero senza permesso di soggiorno. Secondo le ultime notizie, la Corte Costituzionale avrebbe deciso l’illegittimità dell’aggravante di clandestinità, ma avrebbe mantenuto il reato di ingresso illegale. Ora si aspettano le motivazioni.
Dal governo intanto arrivano chiari segnali. L’Italia non ha nessuna intenzione di rinunciare al reato e all’aggravante di clandestinità, lo ha ribadito Laura Mirachian, ambasciatrice d’Italia alle Nazioni unite proprio pochi giorni fa: sulle 92 raccomandazioni del Consiglio per i diritti umani dell’Onu, ne ha respinto dodici, tra cui proprio quelle che riguardano il pacchetto sicurezza.