di Nello Trocchia
Leggere la misura cautelare, al vaglio della camera, a carico di Nicola Cosentino è il miglior modo per comprendere cosa è stata l’emergenza rifiuti in Campania. Un tratto della vicenda da non trascurare, insieme con l’impianto accusatorio che chiama in causa il sottosegretario all’economia come referente del clan dei Casalesi e candidato da supportare nelle elezioni realizzando quello che i giudici chiamano il patto criminale stipulato “voti in cambio di favori”. Quello dell’affare rifiuti è il tema che cammina sotto traccia. Per Lorenzo Diana, casertano, già componente dell’antimafia, e responsabile legalità di Articolo 21 quello che emerge trova rispondenza con l’attività di denuncia fatta in questi anni. “ Era già sotto gli occhi di tutti il degrado dell’apparato che presiedeva al servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti in questa provincia. I consorzi in alcuni territori rispondevano più agli interessi criminali che all’esigenza del cittadino. Il documento giudiziario conferma tutto questo”. Nell’ordinanza, infatti, Gaetano Vassallo, il pentito dei rifiuti chiarisce il ruolo di dominus di Nicola Cosentino nella società Eco 4 che si occupava di rifiuti. Durante la consegna di soldi a Nicola Cosentino da parte di Sergio Orsi, imprenditore oggi in carcere, Gaetano Vassallo assiste alla scena e racconta: “Cosentino si espresse, con riferimento proprio alla ECO4, dicendo che quella società era “una sua creatura”, dicendo testualmente – sempre riferito alla ECO4 – che quella società “song’ io”.Cosentino insomma considera la ECO4 una “sua creatura”, anzi s’immedesima nella società mista. Questo elemento (il dominio clientelare e strategico della società mista), confortato da granitici riscontri, costituisce un tassello essenziale della ricostruzione, data la natura camorristica che la ECO4 manifesta sin dal suo sorgere e continua a palesare nelle fasi cruciali della sua irresistibile ascesa”. Una impresa, quella Eco4, sotto la gestione della camorra. “Il primo passo del ragionamento – si legge nell’ordinanza - non può che essere quello della prova dell’effettiva mafiosità dell’impresa in oggetto”.
Posti, spartizioni, inefficienza, modello camorra. “ Il controllo dei consorzi di bacino – continua Diana - serviva a gestire la spesa pubblica per esercitare influenza sul territorio e gestire partite di voto. In questa vicenda la politica esce sconfitta. Si evidenzia quanto in molti avevamo denunciato. Politica ridotta a controllo privatistico”. In un passaggio dell’ordinanza Claudio De Biasio del commissariato di governo lamenta all’onorevole Nicola Cosentino le dichiarazioni critiche di Diana sulla gestione dei consorzi. “ Io mi limitavo in quell'articolo, di cui parlano i due nell'intercettazione, a ricordare la funzione del consorzio di garantire un servizio al cittadino. Invece, siamo di fronte ad una tassa sui rifiuti esosa e un servizio assente”.
Oltre ai rapporti di Nicola Cosentino con il clan dei Casalesi dai quali prendeva valido sostegno elettorale in cambio dei voti, secondo l’ordinanza, c’è anche la gestione della società Eco 4 e l’idea di costruire un ciclo di rifiuti in netta contrapposizione con le ordinanza del commissariato. Interessi manifestatisi anche in occasione della possibile costruzione dell’inceneritore di Santa Maria La Fossa. Per Diana lo spaccato che emerge è inquietante e chiama ad una chiara assunzione di responsabilità della politica: “ Serve autorevolezza, credibilità e trasparenza. Io non voglio che la magistratura debba fare pulizia, deve arrivare prima la politica. Eppure nulla è stato fatto. Serve una politica in grado di costruire un terreno di legalità. Sogno una nuova marcia, un nuovo inizio. Dobbiamo liberarci dalla camorra e dalla malapolitica”.
Una battaglia di rilancio che deve partire dal centro sinistra: “ Per chiedere agli altri di fare pulizia bisogna partire da casa propria. Sulla possibile candidatura di Saviano? Che non diventi un para fulmine per i partiti per continuare a rimandare l’esigenza di cambiamento che deve partire dall’interno, dalle scelte e anche dall’ammissione di colpa per i troppi errori commessi”.
Ascolta l'intervista prima parte: consorzio.
Terza parte: le possibile candidature.