di DENTRO LE NOTIZIE
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I TITOLI DEL 15 LUGLIO 2010 - Dopo le dimissioni di ieri del sottosegretario Nicola Cosentino, gli effetti dell’inchiesta P3 e eolico in Sardegna, portano oggi alla presa di posizione del Csm, che ha avviato le procedure disciplinari verso i magistrati coinvolti, con il trasferimento per incompatibilità ambientale, del presidente della Corte d'appello di Milano, Alfonso Marra. La notizia in apertura al Tg3, in copertina al Tg della 7 che dedica ben tre titoli a tutta la questione: dai dubbi dei finiani su Verdini, al “Cesare” chi è? giocando sul dilemma di Carabinieri e inquirenti quasi fosse un gioco di società.
Apertura nel sommario anche per il Tg2. La notizia è invece “bucata” da Studio Aperto e Tg4, mentre il Tg1 vi dedica solo una breve lettura della conduttrice in studio e senza immagini.
Tutti i Tg hanno aperto con l’approvazione al Senato, con voto di fiducia, della manovra economica, interviste a Tremonti sui vari Tg. Il dissenso delle Regioni e la voce dell’opposizione è garantita in quasi tutti i Tg seppure con sfumature diverse. Poi c’è chi come il Tg4 con il solito “tutto va bene”, con contorno di “stabilità e fiducia” annaffiato da “compatta la maggioranza, l’opposizione isolata”, dessert intervista telefonica a Paolo Romani, al quale si vorrebbe far dire se entro l’estate dopo la manovra verrà approvato anche il Ddl intercettazioni, ma – e questa sì sarebbe stata una notizia originale- il sottosegretario glissa. Fede può contare anche sul Tg1 che riporta le affermazioni di Bossi: il Premier: “Affilerà la sua lama”.
La stretta della Santa Sede sui casi di pedofilia coerente con le parole del Papa "il perdono non sostituisce la giustizia", è presente in tutti i Tg, ma non si fa accenno, cosa che invece le agenzie hanno battuto, alle reazioni “fredde” da parte delle associazioni delle vittime, né si commenta la posizione del Vaticano sull’ordinazione delle donne al sacerdozio come “uno dei reati più gravi contro le leggi ecclesiastiche”.
Il caldo lo abbiamo sentito nella maggior parte delle aperture dei Tg, non lascia tregua, ma nei tanti servizi sull’argomento e collegamenti dalle spiagge, c’è anche chi parla di Verdini, per restare in tema, come di un coordinatore balneare: parola di Italo Bocchino.
Se in molti Tg sfonda l’avvistamento della mansueta pantera palermitana, non altissima ma dal peso di 35 chili (Tg5), solo il Tg3 e proprio il Tg5 parlano dell’inchiesta della commissione sanitaria nazionale sulla situazione nei carceri in particolare quelli psichiatrici. Notizia che arriva nel giorno in cui si apre il processo per il caso Stefano Cucchi, fuori dai titoli compare in qualche Tg. Su questi temi abbiamo raccolto il parere di Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare titolare dell’inchiesta.
Il Commento di Ignazio Marino, Presidente della Commissione d’inchiesta
sul Servizio Sanitario Nazionale
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Professor Marino, qual è la prima valutazione che emerge da questa inchiesta che la commissione da lei presieduta sta svolgendo negli ospedali psichiatrici giudiziari?
“L’impressione netta è che in molti luoghi la misura cautelativa, cioè la detenzione, a volte condotta con molta aggressività, prevalga in maniera netta sulle misure curative, cioè sugli aspetti sanitari. Questo è particolarmente evidente quando i detenuti sono di fatto dei pazienti, come negli ospedali psichiatrici giudiziari; dove, in realtà, in molte circostanze, per esempio a Barcellona pozzo di Gotto, non è quasi preso in considerazione l’aspetto sanitario, al punto che la regione siciliana, ad anni di distanza, non ha ancora recepito la legge nazionale. Pertanto la persona che dirige l’ospedale si identifica con il direttore del carcere.”
Dei tanti elementi d’inciviltà di questo paese, quello che riguarda la condizione dei carcerati, sia dal punto di vista dei dati drammatici sulle morti, sui suicidi, e dal punto di vista specifico sugli OPG, è uno di quelli più negativi …
"È evidente che è abbastanza scioccante anche per una persona come me, che di professione e formazione è un chirurgo, entrare in una stanza di pochi metri quadrati e trovarvi ammassate nove persone con lenzuola sporche, un odore nauseabondo per la presumibile presenza di urine sia sul pavimento che sugli effetti; armadietti diventi e arrugginiti, letti metallici con spigoli vivi, muffa e macchie d’umidità dappertutto. Insomma, davvero una condizione lontana da quello che io chiamerei civiltà.”
Professor Marino, per concludere: i mezzi d’informazione, soprattutto i TG, ad esempio nella vicenda Cucchi che anche lei ha seguito direttamente, hanno dimostrato quanto è possibile far crescere la coscienza sociale e l’opinione pubblica; in altri casi però, mediamente, c’è una totale assenza di sensibilità.
“Dipende evidentemente dalle testate giornalistiche: è chiaro che c’è stata tensione per la drammatica vicenda di Stefano Cucchi, ma io penso che al di la di concentrarsi sulla singola persona, per quanto drammatica e terribile vicenda, per dimostrare di essere un paese civile noi dobbiamo affrontare il problema nel suo complesso. Insomma, chi è detenuto se è anche ammalato, deve avere ogni diritto ed ogni accesso alle cure.”