di Pina Picierno
Siamo partiti dalla piazza del Comune di Cesa, davanti a una folla attenta e commossa, per stare vicini a Vincenzo De Angelis, il sindaco minacciato dalla Camorra. Al suo fianco sul palco il vicesindaco di Pollica, Stefano Pisani, a ricordarci come Angelo Vassallo non sia stato e non sia un “eroe”, ma una persona normale, un servitore dello Stato nella quotidianità. Quella stessa normalità che cerca e pretende oggi De Angelis per se stesso e la sua amministrazione, insieme a un sostegno maggiore per creare lavoro.
Enzo Amendola riparte dal lavoro e ricorda il filo che lo unisce alla legalità: queste le basi per ricostruire l’unità d’Italia. Fa un appello a nome di tutto il PD campano all’amministrazione regionale: non guardare al colore dei sindaci, ma stare loro vicini, sempre e ogni giorno.
Con noi anche Walter Veltroni, che ci tiene a dire da quel palco che il PD c’è ed è unito attorno agli amministratori campani e a tutti i servitori delle istituzioni in prima fila per la legalità. Cesa è in questa piazza, dice: chiunque abbia compiuto l’oltraggio alla tomba del padre del sindaco De Angelis, è uno straniero.
Appena finito, Cesa si raccoglie dietro al sindaco: una fiaccolata parte dalla piazza per tenere alta l’attenzione di tutti su quello che sta accadendo.
Noi saltiamo in macchina e ripartiamo per Caserta, dove ci aspetta in piazza Ruggiero la festa della legalità.
Un bel discorso di Stefano Pisani commuove la platea: non c’è bisogno di un lutto per impegnarsi quotidianamente per cambiare la propria terra. Per Pollica, infatti, parlano i 15 anni di lavoro di Vassallo, ancora più della sua tragica morte.
Dopo i saluti miei e di Ciro Cacciola, il commissario del PD di Caserta, è il momento della lettura di due belle lettere che sono arrivate per la nostra festa: quello di Don Luigi Ciotti e quello di Roberto Saviano.
Il fondatore di Libera ci ricorda il valore dell’impegno oltre le parole e le promesse, mentre Roberto Saviano ci invita a riflettere su quanto ci sia ancora da fare insieme.
A questo punto il palco è tutto per Walter Veltroni, intervistato da Virman Cusenza del Mattino: si parla delle grandi contraddizioni del nostro Paese, che ancora ci impediscono di vincere le mafie.
Dopo una parentesi dedicata all’acceso dibattito interno al Piddì, Walter ci saluta e ci ringrazia per questa occasione di parlare di “cose vere”. “Il nostro Paese, prima o poi, dovrà cambiare”.
E noi siamo qui anche per questo…