di Riccardo Cristiano
dal Blog Il mondo di Annibale
Nabil Abdel Fattah, uno dei nomi più noti dell’ Istituto di Studi Strategici al-Ahram del Cairo è sicuro: “questo è un giorno luminoso, un giorno radioso per il popolo egiziano e non soltanto. La folla che è scesa nelle strade del Cairo, di Alessandria, di molte altre città, sta capovolgendo il paradigma politico del nostro mondo. Al centro di questa giornata di mobilitazione c’è la richiesta di giustizia sociale e di rispetto della dignità umana. Ecco perchè si sta capovolgendo il paradigma politico secondo me. Gli slogan odierni portano in secondo piano la religione e in primo priano la giustizia sociale.”
Chi guida questa mobilitazione?
“I giovani, non certo al Baradei, la cui influenza è minima. Sono le giovani generazioni che hanno preso la guida di se stesse contro chi uccide i detenuti, chi manda i detenuti politici a marcire nel deserto, chi ruba le ricchezze del nostro paese, chi impedisce la libertà di espressione, chi non vuole una redistribuzione delle risorse. ”
E’ uno scenario tunisino?
“Non credo, perchè la classe media ha paura. Teme di perdere i suoi beni, le sue propeità e quindi rallenterà il corso degli eventi. ”
C’è la possibilità che questo movimento finisca con l’essere egemonizzato dai fondamentalisti, dai Fratelli Musulmani?
“Non penso proprio. Loro sono contrari a questa mobilitazione che non rispetta la loro agenda, le loro priorità. E poi la leadership dei Fratelli Musulmani viene dai ceti medi, medio bassi forse, ma comunque dai ceti medi. No no, loro sono spiazzati da tutto questo.”
E’ un fenomeno soltanto egiziano, o ci sono altri paesi che potrebbero trovarsi in acque simili.
“La Giordania.”