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Bernardini: " Le nostre carceri, fuorilegge". Ma il Ministro fa lo "gnorri"
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di Bruna Iacopino

Bernardini: " Le nostre carceri, fuorilegge". Ma il Ministro fa lo "gnorri"

Nel paese delle emergenze che ce ne sia una in più o una in meno fa poca differenza. Il carcere è semplicemente quella in più, e come tutte le altre continua a non far notizia, nonostante i dati allarmanti che ogni giorno vengono messi nero su bianco da attenti osservatori. E sul fatto, che l’istituzione carcere in Italia, sia completamente fuorilegge non ha alcun dubbio la deputata radicale Rita Bernardini, recatasi recentemente presso la Casa di lavoro di Sulmona…

On. Bernardini, non è ancora finito il mese di gennaio che siamo costretti a registrare ben 5 suicidi verificatesi dietro le sbarre. Cosa bisogna leggere dietro queste morti?
Che l’istituzione carcere è completamente fuorilegge, sia rispetto alla costituzione italiana (art.27) sia rispetto allo stesso ordinamento penitenziario , un luogo in cui i diritti umani non vengono rispettati e il suicidio rappresenta il modo per uscire da una situazione invivibile e inaccettabile umanamente.
Domenica sono stata al carcere di Sulmona e quello che ho avuto modo di costatare è che il 50% degli internati, una particolare categoria di detenuti, ha problemi di carattere psichiatrico… si tratta di persone che andrebbero curate e invece vengono messe in una cella, senza dar loro la possibilità di svolgere alcun tipo di attività e senza cure specifiche: è ovvio dunque che alla fine si arrivi alla disperazione.

Proprio di recente il Ministro della giustizia Alfano ha relazionato in Parlamento in merito alla situazione della giustizia in Italia nel 2010. Nel capitolo dedicato all’istituzione penitenziaria, si legge di traguardi raggiunti o da raggiungere, di un piano carceri che partirà a breve, e di misure ( quali il dl svuota carceri) che serviranno a deflazionare il sovraffollamento carcerario. Un quadro che corrisponde a verità?
Il ministro Alfano è costretto, dal suo punto di vista, a raccontare un sacco di balle. Io ho presentato ben 546 interrogazioni parlamentari al riguardo, molte delle quali si riferiscono a visite fatte nelle carceri, ma il ministro non ha mai risposto: qualora dovesse rispondere, dovrebbe ammettere che le carceri italiane sono tutte illegali. Nelle carceri si consumano reati, e a consumarli è l’istituzione penitenziaria, con un dato di sofferenza, non solo a carico della popolazione detenuta, ma di tutto il personale che dentro il carcere lavora, ridotto all’osso: polizia penitenziaria, medici, infermieri, psicologi…

A tal proposito, quando si parla di morte in carcere, molte volte ad essere tirata in ballo è anche la mancata o carente assistenza sanitaria. La riforma entrata in vigore, può essere definita una riforma a metà?
Il trasferimento della sanità penitenziaria alle Asl, in realtà, in molte regioni non è mai avvenuto. Ancora, per esempio, ci sono incertezze sull’assunzione del personale… le Asl che tendono a risparmiare su tutto, lo fanno in particolare con la salute delle persone ristrette: in alcuni i casi mancano i farmaci, non sono rispettate  norme igieniche fondamentali. Ho fatto una richiesta di accesso, a tutte le Asl del Veneto dove insistono diversi istituti, per leggere le ultime  due relazioni attraverso le quali si certificano salubrità, igiene e sicurezza dei suddetti: sono curiosa di sapere come abbiano potuto rilasciare un attestato di agibilità e salubrità ad una serie di istituti che io ho visto con i miei occhi.

Come Radicali, con l’appoggio di tutte le forze d’opposizione, state lavorando su un’iniziativa per introdurre la retroattività nella legge sulla riparazione per ingiusta detenzione…
L’ingiustizia palese coloro è a carico di coloro che hanno subito ingiusta detenzione prima della data di entrata in vigore della legge e che non avranno diritto ad accedere all’indennizzo, non abbiamo al momento le cifre esatte e ne chiederemo conto al Ministro…

 


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