di redazione
“L’arresto del sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e l’intera indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e della Squadra Mobile della Questura di Caserta sullo scandalo dei beni confiscati alle cosche confermano in pieno le mie inchieste giornalistiche sulla pericolosità del comitato d’affari politico-camorristico che tiene in pugno l’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore”. Lo sottolinea, in un comunicato, il giornalista Enzo Palmesano, che esprime “soddisfazione” e ringrazia “magistrati e Polizia di Stato per l’attenzione investigativa dimostrata per il territorio di una città tristemente nota come ‘la Svizzera dei clan’”.
“Il clan Lubrano-Ligato, grazie anche alle collusioni politiche, istituzionali e imprenditoriali – ha aggiunto Enzo Palmesano –, è capace di governare non solo le attività criminali ma pure quelle apparentemente legali e ad imporre a certa stampa locale linea politica e la cacciata di giornalisti scomodi. Sono vari i casi in cui giornalisti pignataresi sono stati censurati, cacciati o messi a tacere perché avevano osato dare fastidio alla camorra o al sindaco Giorgio Magliocca e alla sua Amministrazione collusa. Invito i giornalisti colpiti a denunciare tutto alla Direzione distrettuale antimafia, senza reticenza alcuna, facendo i nomi dei cosiddetti ‘colleghi’ che si siano eventualmente prestati alla bisogna. Un’altra pagina vergognosa è quella delle organizzazioni sedicenti ‘anticamorra’ che a Pignataro Maggiore hanno spalleggiato il sindaco Giorgio Magliocca, contribuendo con le loro sigle a dare coperture alle manovre camorristico-mafiose”.
Enzo Palmesano così conclude: “Per quanto mi riguarda, da giornalista investigativo, e credo per quanto riguarda più in generale il giornalismo d’inchiesta che a Pignataro Maggiore ha uno dei suoi più coraggiosi baluardi, non ci fermeremo per timore di un Magliocca qualsiasi e dei suoi sodali nella politica e nella camorra. E sono certo che prima o poi la magistratura farà chiarezza pure su quei vigliacchi che colpiscono i miei innocenti familiari, tali vigliacchi convinti (a torto) che ciò possa servire per mettere a tacere le mie inchieste giornalistiche”.