di Federico Orlando e Giuseppe Giulietti
Il presidente del consiglio sta tentando di deviare l'attenzione dalla crisi economica non contrastata dal governo, e da vicende che in qualsiasi altro paese avrebbero portato alla richiesta di dimissioni,non da parte delle opposizioni ma da parte della sua stessa maggioranza. I tentativi di buttare la polvere sotto il tappeto si sta rivelando inutile perché la stampa internazionale e qualche coraggioso giornalista italiano non hanno ancora rinunciato a svolgere il loro mestiere.
Per deviare l'attenzione Berlusconi ha deciso di sferrare l'estremo attacco nei confronti della autonomia della giustizia,della informazione, delle assemblee elettive . Si tratta di argomenti che le destre peggiori hanno sempre sfruttato per aizzare il risentimento popolare contro ogni casta e per imporre, subito dopo, i loro disegni plebiscitari e autoritari e sempre finalizzati a favorire gli interessi privati dei più forti rispetto all’interesse generale. Guai tuttavia a sottovalutare le insidie nascoste in questo disegno. Per contrastarlo non basta alzare il muro dei no,ma occorre una grande e unitaria iniziativa politica capace di mettere insieme tutte le opposizioni ( ed anche da quegli esponenti della destra che non ne possono più),superando gelosie e spirito di appartenenza. E’ davvero giunto il momento di presentare una proposta di legge di iniziativa polare che non solo accetti la sfida sulla riduzione dei parlamentari,ma addirittura rilanci con la indicazione di una sola camera,ma soprattutto preveda la restituzione ai cittadini della libertà di scelta dei propri rappresentanti. Non basta ridurre i parlamentari,bisogna anche consentire agli elettori di non trasformarsi in esecutori dei voleri del proprietario del partito.
Qualsiasi riforma dovrà porsi come priorità la restituzione alla popolazione del diritto di scelta. I parlamentari infatti potranno pure essere cento, duecento, trecento ma non dovranno più essere scelti da un ristrettissimo gruppo di persone. Allo stesso modo la proposta di legge di iniziativa popolare dovrà prevedere l'adeguamento della normativa italiana alla normativa europea in materia di conflitto di interessi,affinché,al di là del numero dei parlamentari,non possa più accadere che uno di loro possa diventare il proprietario della repubblica. E’ disponibile il presidente del consiglio,oltre ad insultare tutto e tutti a concordare una simile proposta prima del prossimo referendum?
Nel frattempo ci auguriamo che tute le forze di opposizione,dentro e fuori il Parlamento,vogliano raccogliere il positivo appello lanciato da Vendola e da Franceschini per arrivare quanto prima ad una comune iniziativa non solo per contrastare le iniziative di Berlusconi ma anche per concordare comuni iniziative di proposta,a cominciare,per esempio,dalla tutela integrale dei valori racchiusi nell'Art21 della Costituzione.