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Articolo 21 - Editoriali
Tele-manganello
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di Domenico Gallo

C’era una volta TeleKabul, appellativo ingeneroso attribuito  al telegiornale diretto da Sandro Curzi, che, per la prima volta sulla TV pubblica, dava un’informazione non addomesticata alle esigenze di questa o quella corrente DC, di questo o quel partito di governo.

Adesso, nell’era di Berlusconi IV, siamo passati al tele-manganello. Non altrimenti potrebbe essere definito Il TG1 delle 20 del 17 giugno che ha dato un’informazione “a contrario” sulla vicenda dell’inchiesta in corso a Bari sulle ragazze reclutate a pagamento da imprenditori pugliesi per partecipare ai festini del premier.

Al telespettatore non è stata fornita alcuna notizia né sull’oggetto dell’inchiesta (istigazione alla prostituzione), nè sulle dichiarazioni rese da Patrizia D’Addario e trapelate sulla stampa. In compenso è stato confezionato il “pacco” del complotto, animato da giudici di sinistra, e quindi nemici politici del premier, in combutta con il perfido D’Alema. Complotto non riuscito perché gli zelanti  comunicatori del TG1 sono riusciti a costruire una verità capovolta ed a mettere sul banco degli accusati i magistrati ed i giornali che ancora resistono alla censura di regime.

L’informazione è una cosa delicata e deve essere adeguatamente tenuta sotto controllo, altrimenti non è possibile costruire un regime. Se non basta comprare i giornali o le televisioni per metterla sotto controllo, allora si approvano, in tutta fretta delle leggi ad hoc per impedire che possano trapelare sulla stampa notizie imbarazzanti dai bassifondi del potere e per  scongiurare il pericolo che quelle istituzioni che tali notizie dovrebbero valutare, per esercitare il controllo di legalità, ne possano venire a conoscenza. 

Purtroppo il meccanismo non è stato ancora messo a punto. La legge sulle intercettazioni non è stata ancora promulgata Così può capitare che i magistrati ascoltino cose che non devono ascoltare e ficchino il naso in affari che non li riguardano, accecati dal mito comunista dell’eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge penale.

Una volta si sarebbe ricorsi al manganello ed all’olio di ricino per insegnare la buona creanza a giornalisti indisciplinati ed a magistrati legalisti, adesso, nella civiltà della comunicazione, i metodi sono diventati piu soft. Invece del manganello si usa il tele-manganello, un manganello mediatico che ha una potenza intimidatoria (e mistificatoria ) enormemente superiore.

Adesso sappiamo che il TG1 è diventato il manganello-mediatico del premier.

Grazie Direttore!

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