Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Infelici pappagalli, meticolosi controllori e frustrati dipendenti. Ecco cosa avremo con la â??Legge Bavaglioâ?
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Giulia Cusumano

Ieri e oggi l’informazione avrebbe dovuto scioperare.
Tacere per gridare più forte.
Spegnere i microfoni per accendere i riflettori.
Illuminare i lati oscuri del Ddl Alfano sulle intercettazioni.
Una legge che, qualora passasse, non solo sottrarrebbe un fondamentale
strumento di indagine alla giustizia, ma priverebbe i giornalisti
della facoltà di informare e i cittadini del diritto di essere informati.
Lo sciopero è stato rinviato per decisione della Federazione Nazionale
della Stampa Italiana.
Grazie all’intervento del Presidente della Repubblica che ha espresso forti perplessità su alcuni punti del
disegno di legge già approvato alla Camera, la discussione in Senato è slittata al prossimo autunno.
E con la discussione, lo sciopero.
Sì, perché della “legge bavaglio” si  è parlato a lungo e se ne continuerà a parlare.
Anche in piena estate, quando l’attenzione cala molto prima del sole.
Anche ieri sera al Circolo della Stampa di Milano.
Al dibattito “Intercettazioni, gli articoli che forse leggeremo ancora” coordinato da Gianni Barbacetto erano presenti interlocutori di ogni categoria coinvolta.
A rappresentare la stampa  Roberto Natale, Presidente della FNSI e Letizia Gonzales, Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
Per la giustizia il procuratore aggiunto Armando Spataro e l’avvocato Guido Camera, docente di Diritto dell’informazione.
Per la politica l’Onorevole Bruno Tabacci (Udc) e il Senatore Luigi Vimercati (Pd).
Assente l’Onorevole Pecorella invitato a dire la sua.Aveva un impegno.
Unanime la condanna al progetto di legge Alfano.
Un “incidente nella vita democratica del paese” per Letizia Gonzales,
la “morte della giustizia penale” per Spataro, l’ennesima “retrocessione nella lista dei paesi liberi” per Vimercati.
Se la legge passerà i giornalisti non potranno più riportare stralci di inchiesta fino al processo.
Gli editori rischieranno gigantesche ammende.
Ai gip verrà sottratta la facoltà di autorizzare le intercettazioni, che verrà affidata al tribunale distrettuale.
Non avremo più giornalisti, editori e penalisti, ma infelici pappagalli, meticolosi controllori e frustrati dipendenti.
Non bisogna abbassare la guardia. I timidi segnali di apertura manifestati dalla maggioranza non rassicurano ancora sulla possibilità di avviare una trattativa degna di questo nome su un tema così Importante.
Il timore più grande, secondo Barbacetto, è che dopo il monito di Napolitano si intervenga sugli aspetti più marcatamente incostituzionali, ma con aggiustamenti minimi.
Cioè senza veramente rimuovere gli aspetti più inquietanti del nuovo progetto di legge, quelli che vanno ad incidere negativamente sulla libertà di stampa e sull'efficacia delle indagini giudiziarie.
L’opposizione, assicura Vimercati, è pronta a battersi in aula. Ma poco servirà da sola, vista l’indissolubile compattezza della maggioranza. E’ necessario un lavoro di concertazione tra stampa, magistratura e cittadinanza attiva.
L’informazione ora più che mai deve togliersi il bavaglio che spesso per comodità o  desiderio di disimpegno ha deciso di calzare. Deve compiere il suo dovere: aiutare i cittadini ad individuare il pericolo ed opporsi coscientemente. Perché rendendo più difficili o addirittura negando le  intercettazioni ci sarà meno sicurezza per tutti. Perchè rendendo più difficile o negando l'informazione  ci sarà meno consapevolezza per tutti.
Serve perciò la mobilitazione di tutti quelli che hanno a cuore la sicurezza e le libertà. Serve lo sforzo di tutti coloro che non ne possono più di questa specie di velo di Maya che copre molti fatti della nostra politica
Vedere, sentire, parlare.

Letto 642 volte
Dalla rete di Articolo 21