Articolo 21 - Editoriali
Carlo Giuliani 8 anni dopo
di Nello Trocchia
E' tardi quando chiudo i giornali, ma in tempo per una telefonata che mi ricorda quel luglio di 8 anni fa. Il tracciato personale fa il paio con quello professionale. “ A 20 anni uscire è quasi un obbligo, quasi un dovere” canta il maestrone Francesco Guccini nella sua Piazza Alimonda.
Otto anni fa partivo da Napoli e arrivavano le notizie confuse da Genova. ‘ Hanno ucciso un ragazzo spagnolo, no è francese' alla fine la verità prese forma. Un colpo sparato dal carabiniere Mario Placanica aveva ucciso Carlo Giuliani, un giovane ventunenne che aveva partecipato alla manifestazione contro il G8 che si teneva nella città ligure. Una tre giorni terribile, un’altra notte buia per lo stato italiano. Tra pestaggi, torture, abusi, scempi e violazioni del diritto, l'omicidio di Carlo come una pietra, una chiosa funerea sui quei giorni di dolore e morte.
Otto anni dopo oggi c'è stata la manifestazione a Genova di ricordo. Applausi, commozione, raccontano le cronache, e pugni chiusi rivolti al cielo. Tante le domande ancora senza risposta. 'E' una festa del diritto alla vita che a tanti, troppi viene negato - ha detto Giuliano Giuliani in piazza - ci siamo chiesti tante volte le ragioni e perciò abbiamo scritto i tanti perchè ai quali non hanno voluto dare risposta'. Nella piazza, tra gli altri, c'erano anche il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum, e don Andrea Gallo.
Faccio un breve giro per controllare altre dichiarazioni, richieste di verità: il vuoto totale. Nessuno del Pd e dell'Italia dei Valori, il partito che si oppose alla commissione di inchiesta sul G8 di Genova, è intervenuto. Oltre alla morte tragica di Carlo era l'occasione per rinnovare l'invito a fare giustizia, per chiedere verità su quei tre giorni da incubo. Dalla Diaz a Bolzaneto fino alle strade di Genova dove si consumarono pestaggi e violenze inaudite con i black bloc che scorazzavano indisturbati. Una pagina buia che non si può cancellare, un armadio della vergogna da riaprire. Quella di oggi per le opposizioni parlamentari è stata un'occasione persa.
Otto anni fa partivo da Napoli e arrivavano le notizie confuse da Genova. ‘ Hanno ucciso un ragazzo spagnolo, no è francese' alla fine la verità prese forma. Un colpo sparato dal carabiniere Mario Placanica aveva ucciso Carlo Giuliani, un giovane ventunenne che aveva partecipato alla manifestazione contro il G8 che si teneva nella città ligure. Una tre giorni terribile, un’altra notte buia per lo stato italiano. Tra pestaggi, torture, abusi, scempi e violazioni del diritto, l'omicidio di Carlo come una pietra, una chiosa funerea sui quei giorni di dolore e morte.
Otto anni dopo oggi c'è stata la manifestazione a Genova di ricordo. Applausi, commozione, raccontano le cronache, e pugni chiusi rivolti al cielo. Tante le domande ancora senza risposta. 'E' una festa del diritto alla vita che a tanti, troppi viene negato - ha detto Giuliano Giuliani in piazza - ci siamo chiesti tante volte le ragioni e perciò abbiamo scritto i tanti perchè ai quali non hanno voluto dare risposta'. Nella piazza, tra gli altri, c'erano anche il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum, e don Andrea Gallo.
Faccio un breve giro per controllare altre dichiarazioni, richieste di verità: il vuoto totale. Nessuno del Pd e dell'Italia dei Valori, il partito che si oppose alla commissione di inchiesta sul G8 di Genova, è intervenuto. Oltre alla morte tragica di Carlo era l'occasione per rinnovare l'invito a fare giustizia, per chiedere verità su quei tre giorni da incubo. Dalla Diaz a Bolzaneto fino alle strade di Genova dove si consumarono pestaggi e violenze inaudite con i black bloc che scorazzavano indisturbati. Una pagina buia che non si può cancellare, un armadio della vergogna da riaprire. Quella di oggi per le opposizioni parlamentari è stata un'occasione persa.
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