di Fulvio Fammoni
Se Freedom House stilasse oggi il rapporto l’Italia sarebbe certamente classificata come paese a grave rischio per la libertà di informazione per la impressionante escalation verificatasi che si somma ai problemi già esistenti.
L’uso delle risorse pubblicitarie e le norme sulle intercettazioni, tagli dall’editoria al sistema culturale e dello spettacolo, meccanismi di nomina della RAI, le pressioni sugli operatori dell’informazione, fino agli ultimi casi e alla querela di Repubblica e altri quotidiani.
Tanti meccanismi, ognuno apparentemente svincolato dall’altro, che identificano un progetto non accettabile, contrario al dettato dell’art.21 della Costituzione.
Il tema del lavoro è un esempio evidente: salvo rare eccezioni è stato uno dei settori privilegiati di questi interventi distorsivi. Per quel poco che se ne è parlato e soprattutto per come è sparito dalle cronache.
A questo stato di cose è bene reagire con la determinazione adeguata.
Una grande manifestazione nazionale è necessaria ed urgente. Occorre che si indetta e organizzata dal più vasto schieramento possibile di forze sociali.
Due elementi indispensabili, ma non basta.
Occorre dare continuità e prospettiva a questa mobilitazione e per questo è compito di tutti, ognuno disposto a perdere qualche particolarismo, costruire una proposta compiuta per una moderna e adeguata regolamentazione del settore della comunicazione nel nostro paese a partire dal tema del conflitto di interesse.
Per una informazione che racconti la verità dei fatti, attenta ai bisogni delle persone; che non distorca le opinioni e dia voce ai più deboli e indifesi: che rafforzi valori della non violenza, del rispetto degli altri, della legalità e solidarietà.
Una parte grande di società è pronta a tornare in campo sulla libertà e il pluralismo dell’informazione.
Chiede però chiarezza nei contenuti e certezza di continuità nell’iniziativa.
A questa mobilitazione la CGIL, ma credo ed auspico gran parte di sindacato, intende partecipare con l’impegno straordinario che una iniziativa a tutela di fondamentali diritti di democrazia richiede.