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Articolo 21 - Editoriali
A rischio chiusura il Giornale di Reggio
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di Simona Silvestri

Si profila un autunno davvero caldo per i giornalisti e i lavoratori del Giornale di Reggio. Il quotidiano cittadino è, infatti, a rischio chiusura e sta vivendo una profonda crisi, dovuta alla congiuntura economica ma non solo. In una nota apparsa sul numero del 27 ottobre i redattori stessi denunciano lo stato di grave difficoltà in cui la testata versa: “La redazione del Giornale di Reggio esprime forte preoccupazione sul futuro del quotidiano e la tutela del lavoro dei giornalisti”.
Diverse sono le cause che hanno portato alla difficile situazione attuale. Se da una parte il giornale è vittima della crisi che sta colpendo le testate più piccole, soprattutto quelle locali, dall’altra c’è una cattiva gestione che ora mette a rischio il posto di numerosi lavoratori.
Il Giornale, fondato il 7 gennaio 2005 e diretto attualmente da Umberto Bonafini, ha alle spalle una storia tortuosa. Ad ammetterlo è lo stesso direttore, in un editoriale apparso sul numero del Primo novembre. “Quando il 7 giugno 2008 sono stato chiamato alla direzione de “Il Giornale di Reggio” questi aveva già il tubo del gas alla bocca, frutto della sua non illuminata ma disgraziata direzione”. Nonostante il giornale continuasse a perdere copie, finora la situazione era stata in qualche modo tamponata. Almeno fino al tracollo di questi giorni: si stima, infatti, che la cifra da ripianare si aggiri intorno al milione e mezzo di euro.
Lunedì 26 ottobre c’è stato il primo incontro tra il segretario nazionale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Giovanni Rossi, il fiduciario di redazione Alessandra Codeluppi, il funzionario della Provincia Vanni Salatti e la proprietà del Giornale di Reggio, rappresentata dall’amministratrice unica Stefania Bigliardi e dall'europarlamentare del PPE Tiziano Motti, in rappresentanza del socio unico Uninvest (Holding Srl). E gli sviluppi non sono certo dei più rosei. La proprietà ha, infatti, prospettato un pesante riassetto del personale, con possibili tagli dei giornalisti. Interrogata sul futuro del giornale, ha rimandato tutte le decisioni al 31 ottobre. Non resta che aspettare, dato che questa data è passata senza che ci siano stati sviluppi.
Intanto sulla vicenda è intervenuto il direttore Bonafini, in un lungo editoriale apparso sul numero del 1 novembre. “Non so se questo giornale si salverà. I messaggi d’affetto e di solidarietà che abbiamo ricevuto costituiscono un viatico importante, uno stimolo forte a continuare. Ma, e qui ritorno alla saggezza dei latini, carmina non dat panem. Occorre qualcosa di più ed è andando alla ricerca di questo “qualcosa” che in questi giorni editore e giornalisti stanno lavorando. Non so se ce la faremo. Generalmente sono ottimista e quindi sono fiducioso che verrà trovata la soluzione giusta per consentire a questa testata, nata in maniera fortunosa, condotta in modo rovinoso, e salvata da una pugnace volontà di sopravvivenza, possa continuare a svolgere il suo lavoro al servizio della città in un clima di libertà e indipendenza”.
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