Articolo 21 - Editoriali
Iran: non possiamo limitarci a guardare quello che sta accadendo
di Beppe Giulietti
Amhed Rafat ha ragione:non possiamo limitarci a guardare quello che sta accadendo nel suo paese limitandoci a sperare che alla fine vincano i buoni, quelli che si battono per i diritti civili e umani.
Rafat,un vecchio amico di articolo 21 e un indomito combattente per la libertà e contro ogni fanatismo, e i tanti giovani iraniani,le cui voci sono qui state riportate da Tania Passa, che sta svolgendo un lavoro prezioso e generoso,ci chiedono di fare qualcosa,di trovare il modo di far sentire la voce dell'europa, di non trascurare l'importanza anche di piccoli gesti che impediscano che il buio e il silenzio calino sugli oppositori, sui loro siti, sui loro blog, sempre più mimacciati da chi, anche in Iran, ha paura della libertà di opinione e soprattutto ha paura delle potenzialità offerte dalla rete, meno controllabile dai regimi e dai prepotenti di ogni colore e di qualsiasi latitudine.
Per queste ragioni ci siamo permessi attraverso la federazione internazionale dei giornalisti,la federazione della stampa italiana, il sindacato dei giornalisti della Rai, che ringraziamo per la loro generosità, di rivolgere un appello a tutti i media,a tutti i siti ,a tutti i blog affinchè,anche in questo fine anno, vogliano trovare il modo di farsentire la vicinanza all'onda verde e ai suoi protagonisti
Perchè non mettere tutti, per esempio,un nastro verde sulle testate,o in sovraimpressione,o come simbolo di riconoscimento dei nostri siti?
Perchè non adottare una voce,una delle tante che ci arrivano dall'Iran, per amplificarla e far crescere la solidarietà internazionale?
Perchè non promuovere una delegazione delle principali organizzazioni internazionali dei giornalisti che si rechino sul posto per reclamare la liberazione dei colleghi, che potrebbero essere condannati a morte e nel contempo facendo sentire meno soli e isolati i cronisti internazionali restati in Iran?
Prchè non dedicare a queste vicende almeno la stessa attenzione dedicata al delitto di Garlasco?
Quanto sta accadendo in quelle terre non sono "affari loro",ma "affari nostri", non solo per un ovvio dovere, almeno per questa associazione,di solidarierà umana e civile, ma anche perchè quanto accadrà,nel bene e nel male, riguarderà gli assetti futuri del pianeta e non solo dell'Iran.
L'ulteriore consolidamento degli integralismi servirà come alibi agli integralisti di altro segno e di altre fedi per rilanciare i loro progetti di "scontro tra civiltà", di guerre permanenti, di diffusione di poliche fondate sulla chiusura identitaria e sull'escusione dei diversi e di ogni forma di diversità.
Per queste ragioni articolo 21 sta dalla parte dei giovani iraniani e di chiunque,sempre, comunque e dovunque,si batta per la libertà e per l'affermazione dei diritti civili e umani e poco ci interessa se i regimi oppresivi ed oppressori indossino camice di diverso colore, e adorino divinità dai nomi diversi.
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Rafat,un vecchio amico di articolo 21 e un indomito combattente per la libertà e contro ogni fanatismo, e i tanti giovani iraniani,le cui voci sono qui state riportate da Tania Passa, che sta svolgendo un lavoro prezioso e generoso,ci chiedono di fare qualcosa,di trovare il modo di far sentire la voce dell'europa, di non trascurare l'importanza anche di piccoli gesti che impediscano che il buio e il silenzio calino sugli oppositori, sui loro siti, sui loro blog, sempre più mimacciati da chi, anche in Iran, ha paura della libertà di opinione e soprattutto ha paura delle potenzialità offerte dalla rete, meno controllabile dai regimi e dai prepotenti di ogni colore e di qualsiasi latitudine.
Per queste ragioni ci siamo permessi attraverso la federazione internazionale dei giornalisti,la federazione della stampa italiana, il sindacato dei giornalisti della Rai, che ringraziamo per la loro generosità, di rivolgere un appello a tutti i media,a tutti i siti ,a tutti i blog affinchè,anche in questo fine anno, vogliano trovare il modo di farsentire la vicinanza all'onda verde e ai suoi protagonisti
Perchè non mettere tutti, per esempio,un nastro verde sulle testate,o in sovraimpressione,o come simbolo di riconoscimento dei nostri siti?
Perchè non adottare una voce,una delle tante che ci arrivano dall'Iran, per amplificarla e far crescere la solidarietà internazionale?
Perchè non promuovere una delegazione delle principali organizzazioni internazionali dei giornalisti che si rechino sul posto per reclamare la liberazione dei colleghi, che potrebbero essere condannati a morte e nel contempo facendo sentire meno soli e isolati i cronisti internazionali restati in Iran?
Prchè non dedicare a queste vicende almeno la stessa attenzione dedicata al delitto di Garlasco?
Quanto sta accadendo in quelle terre non sono "affari loro",ma "affari nostri", non solo per un ovvio dovere, almeno per questa associazione,di solidarierà umana e civile, ma anche perchè quanto accadrà,nel bene e nel male, riguarderà gli assetti futuri del pianeta e non solo dell'Iran.
L'ulteriore consolidamento degli integralismi servirà come alibi agli integralisti di altro segno e di altre fedi per rilanciare i loro progetti di "scontro tra civiltà", di guerre permanenti, di diffusione di poliche fondate sulla chiusura identitaria e sull'escusione dei diversi e di ogni forma di diversità.
Per queste ragioni articolo 21 sta dalla parte dei giovani iraniani e di chiunque,sempre, comunque e dovunque,si batta per la libertà e per l'affermazione dei diritti civili e umani e poco ci interessa se i regimi oppresivi ed oppressori indossino camice di diverso colore, e adorino divinità dai nomi diversi.
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