di redazione
Riceviamo e di seguito pubblichiamo l'appello lanciato dall'Associazione delle istituzioni di cultura italiane (AICI) in vista dei pesanti tagli previsti dalla manovra finanziaria, preceduto dal comunicato stampa diramato il 14 giugno. In ultimo l'adesione e la raccolta firme lanciata dall'Istituto Cervi.
Gli istituti culturali aderenti all’Associazione delle istituzioni di cultura italiane, preoccupati per i tagli alla cultura e, in particolare, per quelli che li concernono direttamente, riuniti ieri in assemblea straordinaria, si rivolgono all’opinione pubblica per informarla di quanto segue:
Gli istituti culturali verranno a trovarsi in una difficilissima situazione (con rischio di chiusura per alcuni) per la riduzione del 50% dei fondi ad essi destinati dalla attuale manovra finanziaria. Pur consapevoli della necessità di fare la propria parte per affrontare il grave momento di crisi che il Paese attraversa e dell’opportunità che si proceda a una razionalizzazione del settore, gli istituti ritengono che tale riduzione sia eccessiva e penalizzante (anche se paragonata al taglio del 10% previsto per altri comparti). Tanto più che si tratta di cifre esigue, che costituiscono però un necessario volano di ulteriori finanziamenti autonomi anche sul piano internazionale: la somma destinata alla Tabella triennale dei 121 istituti finanziati dal Mibac (che ha già subito vari tagli) è di 6. 527.174,39 euro.
Gli istituti svolgono un prezioso servizio al pubblico con l’apertura regolare delle loro biblioteche, dei loro archivi storici, delle loro raccolte museali e audiovisive, quasi tutti informatizzati, inseriti nelle più importanti reti nazionali e internazionali e quindi consultabili in internet e assolvono un prezioso ruolo di supporto nei confronti delle biblioteche e degli archivi pubblici. Va sottolineato inoltre che questi istituti, con le loro iniziative di ricerca a carattere innovativo e le molteplici attività finalizzate al dibattito pubblico sui temi culturali di maggiore rilevanza e attualità hanno una funzione insostituibile, di carattere plurale, nel panorama culturale italiano, di cui garantiscono altresì l’identità nazionale.
Una ulteriore preoccupazione nasce dal fatto che, se dovessero essere confermati i pesanti tagli previsti, ci sarebbero gravi conseguenze sul piano occupazionale, con la perdita di centinaia di posti di lavoro da parte di personale altamente specializzato.
Ridurre drasticamente gli investimenti nella ricerca e nella cultura arreca un grave danno alla crescita del nostro Paese che è tra i pochi in Europa a subire tagli in questi settori.
Appello in favore degli istituti culturali
Quali utenti delle biblioteche, degli archivi e dei musei degli istituti culturali
italiani, nonché fruitori dell’attività di ricerca e di formazione da essi perseguita,
auspichiamo vivamente che vengano revocati i pesanti tagli ai contributi statali
previsti dall'attuale manovra finanziaria.
La possibilità di consultare libri, periodici e documenti archivistici, di accedere a
reperti museali, di fruire dei risultati di importanti e originali ricerche costituisce
un aiuto prezioso alla nostra attività di studiosi e di studenti.
Se queste istituzioni fossero costrette dalla riduzione dei contributi a
ridimensionare drasticamente il servizio al pubblico e a ridurre le iniziative di
ricerca e di formazione, le conseguenze sulla nostra attività sarebbero molto
gravi e i nostri studi ne risentirebbero in maniera notevole.
Giudichiamo molto negativamente ogni taglio ai finanziamenti di istituti che
conservano e rendono disponibili documenti, archivi, letteratura di assoluta
rilevanza per la storia e la cultura europea e svolgono una intensa attività di
ricerca.
L'Associazione delle istituzioni di cultura italiane (AICI)
Cari amici,
la manovra finanziaria attualmente in discussione al Parlamento prevede una
riduzione del 50% del contributo statale agli istituti culturali. Se tale riduzione
dovesse essere confermata, gli istituti culturali vedrebbero fortemente
ridimensionata la propria attività.
In tale elenco figura anche l'Istituto Alcide Cervi, che già attraverso l'Assemblea
dei Soci riunitasi lo scorso 12 giugno 2010 si era espresso in merito ai 'tagli' con
un documento specifico.
L'Associazione delle istituzioni di cultura italiane ha lanciato un appello onde
palesare al Governo che in Italia esiste una volontà da parte dei cittadini a non
svalutare, impoverendola, l'offerta culturale del nostro Paese.
A seguito dei tagli infatti diversi Enti e Associazioni vedrebbero messa
seriamente a rischio la propria sopravvivenza poiché, non essendo a scopo di
lucro pur svolgendo ruoli fondamentali all'interno della società, non potrebbero
mantenere le sedi e il personale – spesso già ridotto al minimo indispensabile -.
Quelli fra gli Enti che riuscissero a sopravvivere vedrebbero estremamente
ridotta la loro possibilità di investire non solo nel personale – impoverendo così
anche la proposta didattica di tanti istituti e musei, non tenendo in
considerazione che l'aspetto formativo è un essenziale supporto ai programmi
scolastici e all'aggiornamento dei docenti-, ma anche nella ricerca – e di
conseguenza nei ricercatori-; nei progetti, sia locali che internazionali,
sminuendo progressivamente la propria competenza e utilità pubblica.
Tale realtà inciderebbe inevitabilmente anche sulla fruibilità pubblica dei beni
gestiti da questi Enti che si vedrebbero costretti a ridurre gli orari di apertura al
pubblico delle biblioteche, degli archivi, dei musei, oltre a ridurre l’attività di
catalogazione e inventariazione del materiale gestito e delle acquisizioni di
nuovi libri, abbonamenti a periodici.
Anche noi dell'Istituto Cervi - che dal 1972 gestisce il Museo Cervi e, da
qualche anno, la Biblioteca Archivio Emilio Sereni con una rigorosa
amministrazione delle risorse per fornire un'alta e ricca proposta culturale -, vi
chiediamo di sottoscrivere l'appello dell'Associazione delle istituzioni di cultura
italiane che segue, riportando in calce il vostro nome, cognome, città, indirizzo
e-mail e re-inoltrandolo all'indirizzo di posta elettronica stampa@museocervi.it,
scrivendo 'Appello' nell'oggetto della mail, per aiutarci in questa battaglia a
favore della cultura e della Memoria.
Grazie a tutti
Rossella Cantoni – Presidente Istituto Alcide Cervi