di Ginevra
La macchina del fango” mossa “dagli uomini del premier”,aveva scritto pochi giorni fa Giuseppe D'Avanzo, e aveva ipotizzato su 'Repubblica' anche un coinvolgimento dei servizi segreti, politici di primo piano e quotidiani come Il Giornale, Libero e persino il sito Dagospia. Ecco che il giorno stesso della pubblicazione Antonio Angelucci, editore di Libero e Riformista, e Amedeo Laboccetta, citati da D'Avanzo nella macchina del fango, annunciano querela nei confronti del giornalista .
Laboccetta, querela definendosi “totalmente estraneo alla vicenda”. Angelucci, invece, spiega di non essere l’editore di Libero, ma semplicemente il proprietario e minaccia anche lui azioni legali . Peccato che Il 22 settembre, giorno prima dell'articolo erano usciti sottobraccio insieme da Palazzo Grazioli, ieri poi sempre Angelucci, stavolta accompagnato dal figlio Gianpiero, si stringeva ancora sottobraccio al solito Laboccetta, in quel della Camera dei Deputati. Ma Chi è costui che s'incontra sempre con Angelucci? D’Avanzo lo descrive così: “Parlamentare del Pdl, vecchio esponente napoletano di An, capace di “muovere le cose” nei Caraibi grazie all’influenza di Francesco Corallo.
Angelucci come replica egli stesso a D'Avanzo è solo un proprietario, chissà com'è che è solo il proprietario, ma decide di dare via il Riformista e non Libero . D'altronde , è il fango bellezza!