di Pino Finocchiaro
Quando la saggezza non basta. Laddove la scienza s’arrende. Non resta che affidarsi al patronaggio dei santi. Persino noi di articolo21, benché laici, liberali e progressisti, dobbiamo farlo. E dovremo farcene una ragione. Affidiamo le nostre annose aspettative al nuovo patrono: San Teodoro. Sì, quel San Teodoro che dall’alto della colonna in San Marco, a Venezia, ci invita ad andare avanti. Frattanto, calpesta il Caimano. Proust lo ricorda coccodrillo. Le guide turistiche lo disegnano testa di drago in corpo di coccodrillo. E sia, la bestia domata con non pochi patemi da San Teodoro prende il nome dal contesto. Bestia vorace e senza nome che tutto saccheggia e non c’è potenza umana che l’arresti. Altro non può chiamarsi: Caimano. San Teodoro nell’iconografia delle beatitudini è talvolta umile soldato. Tal altra, nobile stratega, nobil cavaliere, senza macchia e senza paura, pronto a spezzar la lancia per la verità. Verosimilmente, Teodoro è un profugo armeno arruolato nell’esercito imperiale romano nel quarto secolo dopo Cristo. Difende la verità col digiuno e il patimento. Il fuoco lo uccide ma non lo ulcera. Il San Teodoro che campeggia in piazza San Marco con la lancia schianta la testa del Caimano mentre il piede ne blocca il corpo. Il santo guerriero, vezzosamente chiamato Todaro dai veneziani, è l’ultimo approdo di noi adepti dell’articolo 21 della Costituzione, presidio di verità e della sua libera espressione. Non abbiamo da rimproverarci per volontà, né per sapienza. Cronistacci di strada a parte – insomma, quelli come me, usi a dar notizie dai fatti, non illusioni da impressioni, usi a raccontare storie con la verosimiglianza auspicata da Brecht e praticata con arte da Hemingway – articolo 21 conta sui preziosi consigli di giurisperiti, costituzionalisti, legislatori, amministratori, economisti, autori, registi, attori.Protagonisti di mille invitte battaglie, non abbiamo sconfitto il nostro più acerrimo avversario, il conflitto di interesse. Né il suo magnifico rappresentante, il Caimano. Come il guerriero invincibile di Sun Tzu, rischiamo di combattere sempre e vincere, mai. Nella battaglia finale che s’appalesa imminente contro le coorti di Re Caimano, volgiamoci al vecchio Todaro, evochiamolo, invochiamolo. San Teodoro ci conceda di affrontare l’irrisolto conflitto dei molteplici interessi del Caimano e profetici ci lasci apostrofarlo: “Te faso vedar mi che ora che xe”.