di Laura Garavini*
La reazione del Ministro Maroni, che ha annunciato di volermi querelare per una mia dichiarazione politica, dimostra che abbiamo toccato un nervi scoperto: quando una parla senza veli delle colpe del Governo nella lotta alle mafie, al Ministro saltano i nervi.
I fatti sono chiari: è basilare che il Ministro degli interni fornisca alla Commissione Antimafia tutti i dati di cui abbiamo bisogno per agire contro la piaga della criminalità organizzata e contro gli squallidi intrecci tra mafia e politica, un problema particolarmente presente nei partiti di Governo. Se non lo fa, non si deve stupire che questo venga denunciato ad alta voce dall’opposizione. Le sue minacce mostrano solo l’impotenza politica di questo Governo. Personalmente non mi faccio intimorire, bensì continuerò il mio lavoro con ancora più impegno. Lo dico e lo ripeto: il Ministro Maroni non sostiene in modo sufficiente il lavoro della Commissione Antimafia. Tante prefetture fino all’altro ieri non ci avevano fornito le informazioni richieste, questo rende impossibile un lavoro efficace della Commissione Antimafia. La responsabilità politica è di Maroni, che ora si mette ad annunciare denuncie contro esponenti dell’opposizione. È solo una manovra diversiva per coprire le sue responsabilità.
Ringrazio delle dichiarazioni di solidarietà che mi sono arrivate. Al ministro Maroni ricordo solo che anche numerosi suoi colleghi di maggioranza componenti della Commissione Antimafia, in primo luogo lo stesso Presidente Pisanu, hanno denunciato l’insufficiente lavoro delle prefetture. Il Ministro Maroni anziché parlare di querele o di vie legali farebbe meglio a fare sul serio nella lotta alle mafie.
*capogruppo Pd in Commissione Antimafia, parlamentare eletta all'estero, residente a Berlino