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Articolo 21 - Editoriali
Tu gay, io Bunga bunga
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di Danilo Sinibaldi

“Meglio guardare una bella ragazza che essere gay”. La frase, incredibile ma vero, è di Silvio Berlusconi e ha già fatto il giro del mondo.
Quel Berlusconi dal 1994 in politica e da due anni di nuovo capo del Governo. Un uomo quindi che governa (letteralmente), con i suoi ministri e il Parlamento della Repubblica, tutti gli italiani. Va da se, anche Gay, lesbiche, trans, bisessuali, pansessuali, donne e uomini, biondi e castani, magri e grassi, belli e brutti. Tutti con gli stessi diritti, almeno secondo la Costituzione.     
Eppure questo eterno Peter Pan con l’ormone arzillo, pur di giustificare i suoi comportamenti, non si fa scrupoli di insultare chi è diverso da lui, ricorrendo alla più facile delle battute da osteria. Piccolo particolare, non era al bar, ma alla Fiera di Milano per l’apertura del Salone del ciclo e motociclo.
Per il nostro super presidente del Consiglio non è importante essere onesti, corretti, rispettosi del prossimo; l’importante è non essere gay. Una vera ossessione.
E cosa vuoi che siano le feste a palazzo Grazioli: tutti nel lettone di Putin appassionatamente; cosa vuoi che sia la frequentazione con l’allora piccola Noemi: solo un’amicizia; cosa vuoi che sia qualche festino allietato, pare, anche da minorenni: servono a rilassarlo dopo ore ed ore di duro lavoro; cosa vuoi che sia una telefonata alla questura di Milano per “orientare”, sembra, una decisione: Berlusconi è generoso e aiuterebbe chiunque.
Silvio è così, prendere o lasciare. Se si vuole il leader capace di risolvere i problemi dell'Italia, sempre che i giudici, i giornalacci di sinistra, ed ora i finiani lo lascino lavorare, bisogna pur rinunciare a un po’ di etica e di moralità. E pazienza se la disoccupazione è ormai a livelli da allarme sociale; se Napoli è sempre più una discarica a cielo aperto; se la scuola, l’università, la ricerca hanno sempre meno risorse; il cinema, la cultura e l’arte finanziamenti sempre più scarsi. Pazienza se la sanità è allo sbando, se la pressione fiscale ha raggiunto livelli record e il sistema paese ha perso competitività. Pazienza se i giovani non hanno sbocchi e nemmeno avranno una pensione decente. Non si può mica avere tutto?
In compenso abbiamo un leader che tiene alto il prestigio dell’Italia nel mondo. Uno che, lui si, ce l’ha sempre duro e anche quando è all’estero tiene alta la nostra bandiera: un vero e proprio souvenir d’Italie. Un latin lover, un uomo vero, mica un gay, che per farci divertire canta, racconta barzellette e balla pure il Bunga bunga.

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