di Antonio Di Pietro
Domani mattina continuerò a fare il mio dovere e tornerò in Procura per completare il mio impegno di cittadino e mettere a disposizione dell'autorità giudiziaria tutti gli elementi che possano aiutare ad accertare lo scempio che si è compiuto in questi giorni, con la spudorata compravendita di voti parlamentari.
Il mio sarà un estremo tentativo di fermare l'omicidio politico che si sta compiendo ai danni della dignità, della credibilità e della libertà del Parlamento italiano.
Questa legislatura, come e più delle altre, è stata caratterizzata da cambi di casacca, transumanze, voti comprati e venduti, mercimonio del ruolo dei parlamentari. Il mandante di questi continui ribaltoni e di questo scandalo che umilia la nostra democrazia è Silvio Berlusconi. Sapendo di non poter ottenere una fiducia che non merita, il presidente del Consiglio è prontissimo a comprarsela e a offrire mari e monti pur di raggiungere il traguardo di 316 voti alla Camera.
Sarà la magistratura ad accertare se allo scandalo e all'offesa politica e morale che si sta arrecando al Parlamento si aggiunge anche un preciso reato penale. Ma è comunque certo che, nella sostanza, la Costituzione è stata violata nella parte in cui assegna a un Parlamento libero da ricatti e condizionamenti il compito alto e nobile di rappresentare il Paese.
Per questo, qualunque sia l'esito della votazione del 14 dicembre, non ci sono più né le condizioni politiche né quelle morali perché questo governo corruttore e questo Parlamento restino in vita un giorno di più. Io mi auguro che il Capo dello Stato possa procedere al più presto allo scioglimento delle Camere.
In questi mesi il presidente del Consiglio non si è limitato a governare male e a preoccupasi esclusivamente dei suoi interessi privati e dei suoi guai con la giustizia. Ha anche dato al Paese l'esempio peggiore che si possa immaginare, ricorrendo senza nemmeno più nasconderlo al nepotismo e alla corruzione su vasta scala.
Mi spiace molto che a questo mercimonio che copre di vergogna le istituzioni repubblicane abbiano partecipato anche deputati provenienti dal mio partito, e certamente non può consolarmi il fatto che la stessa cosa stia avvenendo anche negli altri partiti. Ma i fatti gravissimi a cui abbiamo dovuto assistere in questi giorni ci dicono che dobbiamo fare tutto il possibile perché la corruzione che il presidente del Consiglio e il governo hanno portato nella politica italiana sia cancellata una volta per sempre.