Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
L'Ungheria e l'informazione nell’era Orban. Ennio Remondino ne scriveva già dieci anni fa
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Redazione

Che l'Ungheria avesse problemi antichi sulla libertà d'informazione, non è una novità assoluta. Come non è nuovo il nome del suo principale protagonista, allora come oggi   Viktor Orban. Andando a scavare tra i reperti librari del 2000, abbiamo riscoperto una piccola e dimenticata pubblicazione degli Editori Riuniti. «Senza Regole. Gli imperi televisivi all'assalto dell'Europa». Autore, Ennio Remondino. 250 pagine piuttosto impegnative ma ricche di dati e curiosità. Al capitolo sugli Stati “New entry” nell'Unione, troviamo anche l'Ungheria. Vediamo su cosa si litigava allora a Budapest. Come in Italia, al centro delle attenzioni e golosità politiche governative, la televisione pubblica.
«Nel 2000 il governo magiaro cambia le regole del gioco, rafforzando il controllo sui media pubblici. L'opposizione si ribella ed esce dal consiglio di amministrazione della televisione di Stato. Il governo va avanti per la sua strada e nomina alla presidenza della televisione Karoly Mendreczky, un fedelissimo del premier Viktor Orban. Il presidente ungherese Ferenc Màdl rende pubbliche le sue preoccupazioni sulla libertà di stampa. Da Bruxelles arriva anche il monito di Romano Prodi che, a nome dell'Unione europea, sottolinea la necessità di garantire l'indipendenza dei media pubblici».
«La maggioranza fa orecchi da mercante e tira dritto per la sua strada, e così il Parlamento approva la nuova legge sui media scritta dagli esperti del maggior partito di governo. Il presidente della Repubblica rifiuta di controfirmare la legge e la invia all'esame della Corte Costituzionale, La Suprema Corte il 4 dicembre 2000 annulla la legge dichiarandola “limitativa della libertà di espressione”». Maliziosamente Remondino, come gli è consueto, conclude portando la polemica in casa.  «Arrivando in Ungheria ritroviamo un altro pezzetto d'Italia, non solo per la stessa bandiera tricolore». Purtroppo ieri come oggi, con l'Italia vicina, sempre di più, all'Ungheria.

Letto 1672 volte
Dalla rete di Articolo 21