di redazione
Riceviamo e di seguito pubblichiamo:
Dopo un grande impegno e un milione e mezzo di firme raccolte in due mesi, il popolo dell’acqua ha vinto la sua prima battaglia di civiltà . La Corte Costituzionale si è pronunciata sull’ammissibilità di due dei tre quesiti referendari: il primo che sostiene l’acqua come un bene comune di non rilevanza economica e il terzo che ne vuole abrogare il profitto. Ora bisogna sostenere e avere il coraggio di scendere al fianco di questo grande movimento, muoversi aldilà delle ideologie ribadendo che l’acqua è un bene pubblico e così va gestito il suo servizio.
La logica che il nostro sistema economico-politico vuole imporre oggi, anche attraverso il decreto Ronchi, non è solo quella di voler privatizzare l’acqua, ma ridurre tutto a merce e ricavarne i profitti sempre e ovunque, marginalizzando le esigenze umane e sociali. Di conseguenza non può non scaturirne un problema anche etico e morale perché l’acqua è un diritto fondamentale e umano, in fondo è la vita. Sosteniamo il movimento per l’acqua pubblica e anche il suo impegno per la campagna referendaria, invitando a votare come dice lo slogan: 2 sì per l’acqua bene comune."
Per ulteriori approfondimenti, per seguire e supportare la campagna referendaria per l'acqua bene comune è possibile consultare il sito http://www.referendumacqua.it/