di Gli alunni del Liceo Vittorio Gassman *
Siamo ragazzi dai 14 ai 19 anni e fino a ieri, 28 ottobre 2011, frequentavamo il liceo Vittorio Gassman di Via Pietro Maffi. Il nostro è un liceo di periferia che proprio per la sua locazione dovrebbe garantire con forza il diritto allo studio sereno. Avremmo voluto anche noi una “Agorà scuola aperta” dove parlare di storia, spettacolo, filosofia, scienze, attualità invece la nostra Agorà si concentra sullo spazio fisico dove fare lezione.
Da alcuni anni, per mancanze di aule la nostra Preside si è appoggiata alla limitrofa scuola media Don Morosini di Via Val Favara ma dal 2 novembre 2011 non potremo più andare lì per un accordo preso il 30 giugno tra le Presidi, suffragato da interventi tecnici, ingegneri degli Enti Locali. Ci hanno spiegato come noi siamo in mezzo a competenze diverse perché gli Enti Locali si occupano delle scuole medie e la provincia degli istituti superiori. Ci è stato raccontato, ripetuto e ripetuto quante richieste, dibattimenti, sforzi, energie sono state impegnate per risolvere il problema. E ora il problema tra le diverse competenze è stato risolto, si è trovata una scuola media, non certo limitrofa al nostro liceo, in Via Torrevecchia 675: la scuola Media statale Claudio Ranaldi.
Ai nostri genitori non è stato chiesto nulla, si sono ritrovati di fronte a un problema senza una possibilità di scelta. Sì, perché è un problema la scuola media statale Claudio Ranaldi, ne hanno parlato diversi quotidiani, proprio alcuni giorni fa: banchi scaraventati fuori dalla finestre, sedie ed estintori contro i professori, coltelli a serramanico esibiti in bagno quando è il «momento di pagare per fare la pipì», volti coperti da passamontagna, calci, sacchi dell’immondizia al collo, l’ultima aggressione ha portato una professoressa al pronto soccorso, colpita in un occhio con una biglia di pongo dura come cemento; nel giugno scorso dieci insegnanti hanno chiesto e ottenuto il trasferimento. I genitori hanno presentato un esposto alla stazione dei Carabinieri e al Commissariato di Primavalle. In queste settimane 30 alunni sono migrati in altri plessi. Nel frattempo la scuola, all’entrata e all’uscita, è presidiata da tre volanti della Polizia.
Questa è la scuola che è stata scelta per noi. Noi vogliamo una scuola sicura, una scuola tranquilla, la scuola che noi, insieme alle nostre famiglie, abbiamo scelto, che è il liceo Vittorio Gassman di via Pietro Maffi.
Con questa lettera vogliamo far sentire la nostra voce perché crediamo ancora che la capacità di ascolto sia fondamentale in tutte le relazioni umane, ma soprattutto nelle relazioni educative. Vogliamo studiare sereni, tranquilli e non sentirci minacciati.
Chiediamo una soluzione, semplicemente rivedendo una decisione presa senza di noi. Vogliamo il vostro ascolto.