Articolo 21 - Editoriali
"Censura in stile minculpop". Lettera di denuncia
di redazione
Riceviamo e di seguito pubblichiamo la lettera inviataci da Roberto Costa, direttore del periodico online Biancoenero. Costa denuncia la censura che sarebbe stata messa in atto da alcuni organi di informazione di Rovigo in merito all'iniziativa organizzata dal periodico stesso in occasione della giornata della memoria per ricordare la strage dimenticata di Rom e Sinti che va sotto il nome di Porrajmos. Di seguito la lettera.
Al Presidente ed al Consiglio Nazionale
dell'Ordine dei Giornalisti
OGGETTO: a Rovigo, nel "giorno della memoria", tutti e tre i quotidiani
locali portano testimonianza di censura in stile Minculpop?
Coperti dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto?
Egregio Presidente, egregio Consiglio,
proprio in questi giorni ho pagato quota annuale di iscrizione all'Ordine
e 70 euro vengono a voi del Nazionale. Una ritualità che pratico ormai da
venti anni ma, questa volta, mi chiedo se posso chiedervi un
interessamento ad una mia annosa situazione di censurato e discriminato da
tutti e tre i quotidiani di Rovigo, nelle mie attività di Presidente di
una associazione di volontariato, Biancoenero, a tutela di immigrati (rom)
e minoranze. Censura reiterata, e da anni, e coperta, a mio parere,
dall'Ordine Regionale Veneto che ha glissato, bypassato, inevaso, decine e
decine di mie segnalazioni.
Fatta la premessa di contestualizzazione, elenco l'ultimo episodio di
censura totale su una manifestazione a testimonianza dello sterminio dei
Rom, in spregio alla Carta di Roma ed alla sua declinazione - il vademecum
sui Rom, sul quale chiedo un vostro interessamento diretto, al di fuori di
leggi e codicilli e carte bollate che servono in tempi normali, ma quando
i tempi diventano degenerati, di "regime", allora occorre un sussulto ed
una dignità oltre le norme.
Una censura di cui ho fatto "segnalazione" all'Ordine dei Giornalisti del
Veneto che mi risponderà, come in precedenza, che «è diritto
insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica.»,
come sottolinea l'art.2 della legge Professionale, richiamato anche nella
Carta dei Doveri del Giornalista.
COMUNICATO NUMERO 1: Manifestazione Porrajmos
Mercoledì 25 gennaio 2012. Ai tre quotidiani di Rovigo ed all'Ordine
Veneto dei Giornalisti.
Dal 2004 nel "Giorno della memoria", Redazione Biancoenero porta
testimonianza anche del "Porrajmos", lo sterminio dimenticato dei
Rom-Sinti, l'unico altro popolo perseguitato oltre a quello ebraico.
Rispetto ai relatori di quest'anno, si ricorda che Roberto Costa,
direttore di Biancoenero, è stato anche direttore di Romano Lil, rivista
dell'associazione nazionale Opera Nomadi, nel periodo 2004-07 e che
Severdjan Dobreva è anche mediatore culturale "certificato" per l'etnia
rom.
Ecco il volantino della manifestazione.
COMMENTO. Nessuno dei tre quotidiani, pur prodighi di elencare ogni tipo
di manifestazione sul 27 gennaio, "Giorno della memoria" (degli Ebrei ma
anche degli oppositori e dei perseguitati), anche di poesie o semplici
filmati, ha riportato breve nota della manifestazione promossa dalla
nostra associazione di volontariato.
COMUNICATO NUMERO 2: cronaca della manifestazione del Porrajmos
Domenica 29 gennaio 2012. Ai tre quotidiani di Rovigo ed all'Ordine Veneto
dei Giornalisti.
Il giorno della dimenticanza dello sterminio dei Rom
Anche quest'anno, nel "Giorno della memoria" (degli Ebrei che abbiamo pure
ri-cor-dato per diversi anni a partire dal 2003), abbiamo portato
testimonianza della "Porrajmos", la Shoah degli "zingari", come facciamo
dal 2004. Perché è nostra idea che il "Giorno della memoria" possa
ricordare anche i Rom, l'unico altro popolo perseguitato assieme a quello
degli Ebrei.
Ma anche quest'anno siamo stati "dimenticati" dal Comitato per le
celebrazioni (Provincia - Prefettura e associazioni tipo Libera e bella e
Il Ceresolo). Ma forse non è una dimenticanza perché il 27 gennaio 1945,
quando l'Armata rossa liberò i cancelli di Auschwitz, di "zingari"
sopravvissuti non ce n'erano più: gli ultimi tremila, reclusi in baracche
separate dagli altri prigionieri, erano stati sterminati la notte del 2
agosto 1944. Ma forse è la stessa cerimoniosità istituzionalizzata che
preclude a questa e altre dimenticanze. Che ci sia un nesso fra l'aumento
dell'antisemitismo in Italia che ha raggiunto quote del 20% fra la
popolazione, e le fanfare, orchestre a suon di "Rosamunda", bandiere e
retorica faziosa e capziosa che adombrano ormai questa "giornata"?
"Il Porrajmos dimenticato", come testimonianza dal passato al presente,
nonostante la Carta di Roma, è stato dimenticato anche dalla stampa
quotidiana (e che potrebbe almeno per riparare in parte, pubblicare questa
nota) e ci ha relegati e "separati" in una sorta di "ghetto della
memoria".
Per non dimenticare, diamo nota della manifestazione: 27 gennaio 2012,
alle ore 21, presso il Circolo Auser di Rovigo, "Il Porrajmos dimenticato"
a cura di Redazione Biancoenero con la collaborazione del Csv: "Il
Porrajmos dimenticato", video-documentario dell'Opera Nomadi sullo
sterminio di Rom e Sinti perpetrato dal regime nazi-fascista, "Dai campi
di concentramento ai campi "nomadi" - relazione di Roberto Costa, "La
diaspora dei Rom del Kosovo" - con Severdjan Dobreva della comunità rom di
Villanova, "Djelem-djelem" fisarmonica gitana - con Aurel Dracoi musicista
ambulante rom. Proprio Aurel Dracoi, musicista rom della Romania da
generazioni, ha dato il "la" alla serata. E' un personaggio, che per chi
sa ascoltare, allieta con la sua fisarmonica, e da diverse settimane, la
nostra infreddolita città, dai portici di via Cavour di fronte (non
dentro, come meriterebbe) al Conservatorio musicale. Aurel Dracoi, per una
volta, salito dalla strada al proscenio, con parole e musica ha portato
memoria, al presente, di quel filo della persecuzione degli zingari che
parte dal 1492 per arrivare, attraverso l'apice dello sterminio
nazi-fascista, ai nostri giorni. Perché i Rom continuano ad essere le
popolazioni più discriminate e sottoposte ad atti di violenza razziale
d'Europa, secondo i monitoraggi della stessa Comunità Europea.
Non potendo conferire la cittadinanza onoraria al cittadino europeo Aurel
Dracoi, e neanche invitarlo al Conservatorio a dare saggio delle sue
capacità, abbiamo perciò realizzato un video musicale sulla sua attività,
di musicista a Rovigo, da inserire su "you tube" per facilatargli qualche
commessa, suona per feste-fidanzamenti-compleanni-matrimoni-celebrazioni
della memoria, che lo aiuti a mantenere la famiglia.
Redazione Biancoenero
COMMENTO. Nessuno dei tre quotidiani, ha dato notizia della nostra
manifestazione, magari togliendo gli spunti polemici verso le
manifestazioni ufficiali, del personaggio della serata, della
realizzazione di un filmato sulla sua attività di musicista ambulante.
COMUNICATO NUMERO 3: segnalazione di censura all'Ordine dei Giornalisti
del Veneto
Domenica 29 gennaio 2012. All'Ordine Veneto dei Giornalisti e per
conoscenza all'Ordine Nazionale Giornalisti, Art.21, Federazione nazionale
stampa italiana.
Egregio Presidente dell'Ordine, Gianluca Amadori,
segnalo che nessuno dei tre quotidiani di Rovigo, Il gazzettino - Il resto
del Carlino - La voce,
con capo-cronisti Salvagno-Cavriani-Rizzo, ha dato la benché minima
notizia della manifestazione in questione fatta proprio nel "Giorno della
memoria". Proprio a memoria anche dell'anno scorso. Le chiedo a cosa serve
la Carta di Roma e la sua declinazione, il vademecum per orientare i
giornalisti sul tema dei Rom, se poi ci ritroviamo in una sorta di moderno
"minculpop" che censura anche chi porta memoria dello sterminio dei Rom.
Mi chiedo se è in grado, come Presidente, di fare una inchiesta, per poi
aprire un procedimento disciplinare, su questa che io ritengo una vera e
propria infamia che infama la professione e di fare pressione perché
simili episodi non si abbiano a ripetere, sennò l'anno prossimo saremo
ancora qui. E non mi risponda pilatescamente che "è diritto insopprimibile
dei giornalisti la libertà di informazione e di critica." - art.2 della
legge Professionale, richiamato anche nella Carta dei Doveri del
Giornalista, sennò potrei meditare su che cosa ci sta a fare come
Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto.
COMMENTO
Rispetto al pilatescamente, va spiegato che proprio in quei giorni, e
precisamente il 28 gennaio, ho ricevuto missiva dell'Ordine dei
Giornalisti del Veneto in cui si rivendica, praticamente, il diritto
professionale di censurare ogni mia iniziativa: il riferimento è alla
segnalazione rivolta all'Ordine, per mancanza totale di informazione del
"Giorno dell'Urlo" di Ginsberg a Rovigo (del 13-10 2010), a 55 anni dalla
prima lettura pubblica, con rappresentazione teatrale al manicomio
dismesso e conferenza dibattito - la sera, con proiezione di un apposito
filmato. Il Presidente Gianluca Amadori risponde che la segnalazione è
"archiviata", sentito anche il parere dei capo-cronisti del Gazzettino e
del Carlino - ohibò, perché: spetta al direttore di «adottare le decisioni
necessarie per garantire l'autonomia della testata nei contenuti del
giornale e di quanto può essere diffuso con il medesimo» (art.6 CCNLG) ed
in secondo luogo «è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di
informazione e di critica.», come sottolinea l'art.2 della legge
Professionale, richiamato anche nella Carta dei Doveri del Giornalista.
Peccato che questa libertà di informazione e di critica, per noi del
volontariato sociale, non subalterni a partiti o potentati economici,
corrisponda ad una perfetta e reiterata censura su ogni attività a tutela
dei Diritti Umani.
Roberto Costa
Al Presidente ed al Consiglio Nazionale
dell'Ordine dei Giornalisti
OGGETTO: a Rovigo, nel "giorno della memoria", tutti e tre i quotidiani
locali portano testimonianza di censura in stile Minculpop?
Coperti dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto?
Egregio Presidente, egregio Consiglio,
proprio in questi giorni ho pagato quota annuale di iscrizione all'Ordine
e 70 euro vengono a voi del Nazionale. Una ritualità che pratico ormai da
venti anni ma, questa volta, mi chiedo se posso chiedervi un
interessamento ad una mia annosa situazione di censurato e discriminato da
tutti e tre i quotidiani di Rovigo, nelle mie attività di Presidente di
una associazione di volontariato, Biancoenero, a tutela di immigrati (rom)
e minoranze. Censura reiterata, e da anni, e coperta, a mio parere,
dall'Ordine Regionale Veneto che ha glissato, bypassato, inevaso, decine e
decine di mie segnalazioni.
Fatta la premessa di contestualizzazione, elenco l'ultimo episodio di
censura totale su una manifestazione a testimonianza dello sterminio dei
Rom, in spregio alla Carta di Roma ed alla sua declinazione - il vademecum
sui Rom, sul quale chiedo un vostro interessamento diretto, al di fuori di
leggi e codicilli e carte bollate che servono in tempi normali, ma quando
i tempi diventano degenerati, di "regime", allora occorre un sussulto ed
una dignità oltre le norme.
Una censura di cui ho fatto "segnalazione" all'Ordine dei Giornalisti del
Veneto che mi risponderà, come in precedenza, che «è diritto
insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica.»,
come sottolinea l'art.2 della legge Professionale, richiamato anche nella
Carta dei Doveri del Giornalista.
COMUNICATO NUMERO 1: Manifestazione Porrajmos
Mercoledì 25 gennaio 2012. Ai tre quotidiani di Rovigo ed all'Ordine
Veneto dei Giornalisti.
Dal 2004 nel "Giorno della memoria", Redazione Biancoenero porta
testimonianza anche del "Porrajmos", lo sterminio dimenticato dei
Rom-Sinti, l'unico altro popolo perseguitato oltre a quello ebraico.
Rispetto ai relatori di quest'anno, si ricorda che Roberto Costa,
direttore di Biancoenero, è stato anche direttore di Romano Lil, rivista
dell'associazione nazionale Opera Nomadi, nel periodo 2004-07 e che
Severdjan Dobreva è anche mediatore culturale "certificato" per l'etnia
rom.
Ecco il volantino della manifestazione.
COMMENTO. Nessuno dei tre quotidiani, pur prodighi di elencare ogni tipo
di manifestazione sul 27 gennaio, "Giorno della memoria" (degli Ebrei ma
anche degli oppositori e dei perseguitati), anche di poesie o semplici
filmati, ha riportato breve nota della manifestazione promossa dalla
nostra associazione di volontariato.
COMUNICATO NUMERO 2: cronaca della manifestazione del Porrajmos
Domenica 29 gennaio 2012. Ai tre quotidiani di Rovigo ed all'Ordine Veneto
dei Giornalisti.
Il giorno della dimenticanza dello sterminio dei Rom
Anche quest'anno, nel "Giorno della memoria" (degli Ebrei che abbiamo pure
ri-cor-dato per diversi anni a partire dal 2003), abbiamo portato
testimonianza della "Porrajmos", la Shoah degli "zingari", come facciamo
dal 2004. Perché è nostra idea che il "Giorno della memoria" possa
ricordare anche i Rom, l'unico altro popolo perseguitato assieme a quello
degli Ebrei.
Ma anche quest'anno siamo stati "dimenticati" dal Comitato per le
celebrazioni (Provincia - Prefettura e associazioni tipo Libera e bella e
Il Ceresolo). Ma forse non è una dimenticanza perché il 27 gennaio 1945,
quando l'Armata rossa liberò i cancelli di Auschwitz, di "zingari"
sopravvissuti non ce n'erano più: gli ultimi tremila, reclusi in baracche
separate dagli altri prigionieri, erano stati sterminati la notte del 2
agosto 1944. Ma forse è la stessa cerimoniosità istituzionalizzata che
preclude a questa e altre dimenticanze. Che ci sia un nesso fra l'aumento
dell'antisemitismo in Italia che ha raggiunto quote del 20% fra la
popolazione, e le fanfare, orchestre a suon di "Rosamunda", bandiere e
retorica faziosa e capziosa che adombrano ormai questa "giornata"?
"Il Porrajmos dimenticato", come testimonianza dal passato al presente,
nonostante la Carta di Roma, è stato dimenticato anche dalla stampa
quotidiana (e che potrebbe almeno per riparare in parte, pubblicare questa
nota) e ci ha relegati e "separati" in una sorta di "ghetto della
memoria".
Per non dimenticare, diamo nota della manifestazione: 27 gennaio 2012,
alle ore 21, presso il Circolo Auser di Rovigo, "Il Porrajmos dimenticato"
a cura di Redazione Biancoenero con la collaborazione del Csv: "Il
Porrajmos dimenticato", video-documentario dell'Opera Nomadi sullo
sterminio di Rom e Sinti perpetrato dal regime nazi-fascista, "Dai campi
di concentramento ai campi "nomadi" - relazione di Roberto Costa, "La
diaspora dei Rom del Kosovo" - con Severdjan Dobreva della comunità rom di
Villanova, "Djelem-djelem" fisarmonica gitana - con Aurel Dracoi musicista
ambulante rom. Proprio Aurel Dracoi, musicista rom della Romania da
generazioni, ha dato il "la" alla serata. E' un personaggio, che per chi
sa ascoltare, allieta con la sua fisarmonica, e da diverse settimane, la
nostra infreddolita città, dai portici di via Cavour di fronte (non
dentro, come meriterebbe) al Conservatorio musicale. Aurel Dracoi, per una
volta, salito dalla strada al proscenio, con parole e musica ha portato
memoria, al presente, di quel filo della persecuzione degli zingari che
parte dal 1492 per arrivare, attraverso l'apice dello sterminio
nazi-fascista, ai nostri giorni. Perché i Rom continuano ad essere le
popolazioni più discriminate e sottoposte ad atti di violenza razziale
d'Europa, secondo i monitoraggi della stessa Comunità Europea.
Non potendo conferire la cittadinanza onoraria al cittadino europeo Aurel
Dracoi, e neanche invitarlo al Conservatorio a dare saggio delle sue
capacità, abbiamo perciò realizzato un video musicale sulla sua attività,
di musicista a Rovigo, da inserire su "you tube" per facilatargli qualche
commessa, suona per feste-fidanzamenti-compleanni-matrimoni-celebrazioni
della memoria, che lo aiuti a mantenere la famiglia.
Redazione Biancoenero
COMMENTO. Nessuno dei tre quotidiani, ha dato notizia della nostra
manifestazione, magari togliendo gli spunti polemici verso le
manifestazioni ufficiali, del personaggio della serata, della
realizzazione di un filmato sulla sua attività di musicista ambulante.
COMUNICATO NUMERO 3: segnalazione di censura all'Ordine dei Giornalisti
del Veneto
Domenica 29 gennaio 2012. All'Ordine Veneto dei Giornalisti e per
conoscenza all'Ordine Nazionale Giornalisti, Art.21, Federazione nazionale
stampa italiana.
Egregio Presidente dell'Ordine, Gianluca Amadori,
segnalo che nessuno dei tre quotidiani di Rovigo, Il gazzettino - Il resto
del Carlino - La voce,
con capo-cronisti Salvagno-Cavriani-Rizzo, ha dato la benché minima
notizia della manifestazione in questione fatta proprio nel "Giorno della
memoria". Proprio a memoria anche dell'anno scorso. Le chiedo a cosa serve
la Carta di Roma e la sua declinazione, il vademecum per orientare i
giornalisti sul tema dei Rom, se poi ci ritroviamo in una sorta di moderno
"minculpop" che censura anche chi porta memoria dello sterminio dei Rom.
Mi chiedo se è in grado, come Presidente, di fare una inchiesta, per poi
aprire un procedimento disciplinare, su questa che io ritengo una vera e
propria infamia che infama la professione e di fare pressione perché
simili episodi non si abbiano a ripetere, sennò l'anno prossimo saremo
ancora qui. E non mi risponda pilatescamente che "è diritto insopprimibile
dei giornalisti la libertà di informazione e di critica." - art.2 della
legge Professionale, richiamato anche nella Carta dei Doveri del
Giornalista, sennò potrei meditare su che cosa ci sta a fare come
Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto.
COMMENTO
Rispetto al pilatescamente, va spiegato che proprio in quei giorni, e
precisamente il 28 gennaio, ho ricevuto missiva dell'Ordine dei
Giornalisti del Veneto in cui si rivendica, praticamente, il diritto
professionale di censurare ogni mia iniziativa: il riferimento è alla
segnalazione rivolta all'Ordine, per mancanza totale di informazione del
"Giorno dell'Urlo" di Ginsberg a Rovigo (del 13-10 2010), a 55 anni dalla
prima lettura pubblica, con rappresentazione teatrale al manicomio
dismesso e conferenza dibattito - la sera, con proiezione di un apposito
filmato. Il Presidente Gianluca Amadori risponde che la segnalazione è
"archiviata", sentito anche il parere dei capo-cronisti del Gazzettino e
del Carlino - ohibò, perché: spetta al direttore di «adottare le decisioni
necessarie per garantire l'autonomia della testata nei contenuti del
giornale e di quanto può essere diffuso con il medesimo» (art.6 CCNLG) ed
in secondo luogo «è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di
informazione e di critica.», come sottolinea l'art.2 della legge
Professionale, richiamato anche nella Carta dei Doveri del Giornalista.
Peccato che questa libertà di informazione e di critica, per noi del
volontariato sociale, non subalterni a partiti o potentati economici,
corrisponda ad una perfetta e reiterata censura su ogni attività a tutela
dei Diritti Umani.
Roberto Costa
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