di Giulio Gargia*
Vogliamo le dimissioni di Alemanno. Non da sindaco, da alpinista. Uno che si è fatto riprendere in montagna in tutte le salse, in teoria dovrebbe avere una qualche dimestichezza con la neve. E dovrebbe sapere che 35 mm di pioggia si trasformano in centimetri, se nevica, come molti prevedevano. Uno che non si vorrebbe mai avere come compagno di cordata, visto come si comporta davanti a una tempesta imprevista.
Riepiloghiamo le azioni del degli ultimi giorni del sindaco alpinista, per dirla alla Silvio .
Innanzitutto, con una decisione degna della Sibilla romana, sospende le lezioni ma lascia aperte le scuole. Poi rifiuta l'aiuto della Protezione Civile, salvo richiederlo quando è troppo tardi. Ancora, in ordine di apparizione mediatica : chiama l'Esercito, chiude gli uffici pubblici, allerta i volontari, obbliga gli automobilisti a circolare in catene, fa spargere il sale quando piove ( così che non ne rimane per quando nevica ) richiude le scuole ( stavolta per intero ), chiede ai romani di rimanere a casa, e poi gli chiede di uscire di casa a spalare i marciapiedi. Si lamenta che Roma sia stata lasciata sola e poi dice che se l'è cavata bene da sola . Ma se la prende con Gabrielli e vuole la commissione d'inchiesta .
Per non sbagliare, domenica gira per le strade scortato dai vigili con un paio di mezzi del Comune, mettendo in piedi la grottesca sceneggiata del sindaco- spalatore. Si fa riprendere mentre si dà da fare sui marciapiedi di piazzale Clodio, S. Giovanni e Re di Roma, dove incontra cittadini plaudenti che lo ringraziano. Una cosa a metà tra la “ battaglia del grano” del Duce a torso nudo che miete nei campi e il Berlusconi con casco giallo da operaio all'apice della forma. Pubblicato sul blog ufficiale del sindaco, il video di Alemanno spalatore è già oggetto di una serie di esilaranti risposte alla You Tube alla retorica finto moderna dell'alpinista de noantri. Si rivede un video del 2010, costruito come un cinegiornale dell'Istituto Luce di fascista memoria, già diventato un piccolo cult. "Alemanno regala la neve a Roma" è il titolo del video, girato in bianco e nero, sulla nevicata del 12 febbraio 2010: occasione che offre al giovane autore, Dario Comel, lo spunto per fare ironia sul "podestà Alemanno", con l'inno ufficiale del Ventennio "Giovinezza" di sottofondo.
Appena sfornato, invece è “ALEMANNIUM – uomini che odiano la neve”. Un breve montaggio delle dichiarazioni del sindaco alternate alle immagini di Roma di questi giorni è sufficiente a inchiodare il sedicente amante della montagna al senso del ridicolo. E non c'è nemmeno bisogno di montaggio quando il nostro fa il suo accorato appello a Sky : “ E ora tutti con le pale in mano “. Risposta dal web : “ Un sindaco che ci fa girare le pale” . Oppure quando attacca e dice : “ Chi è il responsabile di questo disastro ? “. Ovvero la stessa domanda che la CONSOB si fece dopo il crack Parmalat, il Sant'Uffizio dopo lo scandalo dei preti pedofili e Ranieri dopo la partita di ieri con la Roma. L'unico posto, lo stadio, dove tutto ha funzionato benissimo.